IL CAMMINO DI EMMAUS
N. 04 - Novembre/Dicembre 2001
   
      SOMMARIO:
 
EDITORIALE

La nostra Associazione si propone di sviluppare un itinerario che illustri le tematiche oggetto di riflessione, sia della nostra redazione che dei gruppi partecipanti presso Casa Emmaus e interloquire con essi e con quanti saranno interessati a recepire i nostri messaggi.

Ci occupiamo dei seguenti ambiti: evangelizzazione e spiritualità; promozione culturale orientata in senso cristiano; solidarietà e attività socio-educative. Intendiamo con questo strumento collegarci con i nostri associati per crescere insieme e dare occasione di riflessione a quanti vorranno leggerci; relazionare sulla nostra programmazione e sulle iniziative che realizzeremo nei vari ambiti.

Il presente è il quarto numero del periodico. Gradiremmo ricevere eventuali osservazioni, suggerimenti, opinioni o materiale da pubblicare.

Se desiderate interagire con noi, fateci pervenire i vostri messaggi via E-Mail o via posta presso la nostra redazione c/o Delfino Adele - V. Lomellina 56 - 20133 Milano.

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ATTUALITA'

MA CHI SONO I BURATTINAI ?

Che umiliazione! Per i peccati della TV, ogni donna consapevole del valore dell'essere persona umana, non può non sentirsi offesa. Ci sembra proprio il caso di protestare con forza perché si sta esagerando. Cosa penseranno delle loro mamme i bambini, sprovvisti di capacità critica, quando il tempio della loro innocenza viene violentato e calpestato dalla visione di donne discinte, in atteggiamenti lascivi tesi a concupire gli spettatori? Presenti nella pubblicità, nei films e nei varietà televisivi sempre come donne oggetto, merce di scambio, lucciole per adescare vendite, audience, o per sostenere con il loro sex appeal lotterie o programmi privi di contenuti fatti da uomini e donne senza testa. E' possibile che il denaro comperi tutto, anche la dignità?

In contrapposizione alle "donne in vetrina" presentate dalla TV, come cristiani ci sentiamo di presentare Maria S.S. come la vera donna, archetipo della donna nuova redenta da Cristo.

 

LA VERGINITA' DEL DOLORE

Il tuo silenzio
non è un velo strappato:
è un muto dolore verginale.
Non è assenza, ma partecipazione,
mistica contemplazione del mistero.
Perché il pianto?
Tu credi fermamente
che sussisti in Lui,
capace di trasformare
l'acqua in vino,
la debolezza in forza,
il male in bene.
In te, Maria,
non c'è dissipazione:
non hai cercato acqua
in cisterne screpolate.
Tu "SEI" la donna,
la nuova Eva che non fugge
di fronte al Suo Dio.
Sai di valere tanto
perché sei tanto
amata da Colui che sa far nuove
tutte le cose.
Beata tra le donne, Maria,
perché OSI DIRE,
esultando di gioia e di speranza:
"Grandi cose ha fatto in me l'Onnipotente!"
Grande! tu sei grande,
nell'anima redenta
e nel corpo risorto.
Tu ci mostri la via
che, sola, può riscattare
le nostre povere vite ferite.


Adele 2000

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ESPERIENZE

Con riferimento alle nostre finalità, convinti come siamo che anche le attività sportive sono portatrici di valori e possono contribuire alla formazione delle persone, vi informiamo che:
- A Maccagno è stata istituita una scuola di roccia per bambini e adulti
- A 40 Minuti da Maccagno è possibile raggiungere la Forcora (1200 Mt.) con impianto skilifts (info. 0332/558174).
- A 50 min. da Maccagno sul Monte Tamaro (Svizzera - 1950 Mt.- telecabina da Rivera, Ticino)vi sono impianti sciistici attrezzatissimi (info.0041-91-9462303)

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NOTIZIE

RISPOSTE ALLA DOMANDA DEL CARDINAL MARTINI
NELLA SUA LETTERA PASTORALE 2000/2001

- Che cosa soprattutto ci ha aiutato in questi anni a camminare e crescere nell'amore del Padre, nella grazia del Cristo e nella comunione dello Spirito Santo?
- Che cosa resta vivo e vivificante di questi due decenni di strada percorsa insieme?

Fare esperienza di Dio nella comunità allargata della Associazione Emmaus, ha allenato il nostro spirito alla pazienza e alla fortezza; ha alimentato l'esperienza e aumentato la consapevolezza del bisogno di fede che c'è nelle persone di ogni età e condizione. Anche la collaborazione alle parrocchie nell'attività pastorale ci ha dato la possibilità, dopo aver conosciuto le Sue lettere pastorali, di impegnarci ad applicarne le indicazioni mettendole a fondamento spirituale della vita personale e comunitaria.

  • 1980-81 "La dimensione contemplativa della vita".
    Da questa suggestione è scaturito per noi l'impegno a porre come pilastro di ogni giornata, di ogni attività, la preghiera e la meditazione della parola di Dio per lasciare che fosse il Signore a conformare il nostro volere e il nostro agire. Abbiamo imparato a "connetterci" col Vangelo in continuità.
  • 1981-82 "In principio la Parola".
    Questo concetto è diventato ispiratore di un nuovo metodo di fare catechesi, non più fondato prioritariamente sul dato antropologico, ma sull'integrazione tra il Vangelo (che va conosciuto) e la vita.
  • 1982-83 "Attirerò tutti a me".
    Gli insegnamenti di questa lettera ci hanno richiamati a contemplare la Chiesa terrestre e celeste come comunione, in uno scambio continuo di doni che alimentano la vita dell'unico Corpo di Cristo ("Noi pur essendo molti siamo un corpo solo" - S.Paolo Rm. 12, 5). Abbiamo imparato a uscire dall'ambito ristretto della parrocchia per aprire il nostro cuore a tutti perché abbiamo compreso che "fratelli" non sono solo quelli da sempre conosciuti. "Colui che mangia me, vivrà per me" (Gv 6,57). Abbiamo sperimentato che il mistero di grazia dell'Eucarestia illumina la mente, l'anima, la vita e che ci conduce alla missione.
  • 1983-84 "Partenza da Emmaus".
    Abbiamo confrontato il nostro stile missionario con quello dei discepoli di Emmaus. Ci siamo interrogati sull'adeguatezza della nostra testimonianza. Consapevoli di aver incontrato il Risorto, ci siamo posti l'obiettivo di diventare più capaci, con l'aiuto della grazia divina, di accoglienza e dialogo con tutti, scegliendo la gratuità, la fraternità e la condivisione.
  • 1985-86 " Farsi prossimo".
    Ha cominciato a farsi strada in noi la verità: troppe volte spendiamo il nostro tempo in parole che suscitano entusiasmi superficiali e troppe volte il culto è separato dalla vita. Forse per questo tante persone non hanno ancora colto la bellezza dell'essere cristiani. Occorre mettere la carità concreta a fondamento della vita personale e familiare, della Chiesa, del dialogo ecumenico e interreligioso, della vita politica e del rapporto con il creato. Occorre avere il coraggio di uscire allo scoperto per annunciare con la vita la speranza cristiana, pur essendo consapevoli che "nessuna civiltà terrena, per quanto perfetta, può risolvere tutti i problemi."
  • 1987-88 "Dio educa il Suo popolo".
  • 1988-89 "Itinerari educativi".
  • 1989-90 "Educare ancora".
    In sintesi Lei ha voluto insegnarci che ogni progetto educativo deve convivere con la libertà dell'uomo e quindi discostarsi dall'indottrinamento per preferire la testimonianza; che i catechismi sono meno importanti dei catechisti; che era necessario rinnovare iniziative e strumenti per l'evangelizzazione. La nostra esperienza nell'attività pastorale ci fa sentire in sintonia col nostro pastore. Sembra tuttavia che le comunità siano ancora sorde a questi richiami. Forse molti dei nostri fallimenti educativi sono provocati da metodi differenti e contraddittori degli educatori che non operano in sinergia con la Chiesa e tra loro. Le Sue considerazioni fanno sorgere l'esigenza di "formare i formatori" perché prendano coscienza del bisogno di lasciarsi educare da Dio, per diventare capaci di tracciare con frutto un cammino per gli altri. Emerge il problema della pastorale adolescenti, che richiede attenzioni particolari. Come lei giustamente ha indicato, per essi è necessaria una schiera di educatori "formati", anche adulti, che con una serie di iniziative di vario tipo, possano favorire nei giovani l'integrazione tra fede e vita. Sembra però che le parrocchie siano ancora legate ai vecchi sistemi.
    Constatiamo con gioia che alla luce degli avvenimenti di quest'anno duemila, la nostra Diocesi vuole rendere fecondo l'entusiasmo delle GMG nelle chiese locali, perciò si appresta a rilanciare l'attenzione nei confronti del mondo giovanile con l'iniziativa Sentinelle del mattino verso un sinodo diocesano dei giovani, con lo scopo di renderli più protagonisti della nuova evangelizzazione. Ci sentiamo di affermare che condividiamo pienamente la preoccupazione pastorale del nostro Arcivescovo e promettiamo che anche noi ci impegneremo maggiormente tenendo presente questo obiettivo.
  • 1990-91 "Effatà, apriti".
    Si affaccia l'urgenza del problema di "come comunicare" e di "che cosa comunicare". Lei ci ricorda che dobbiamo prendere coscienza che "Dio è comunicazione eterna" e che vuole continuare ad esserlo anche attraverso noi. Ci indica come via privilegiata debba essere quella della grazia, comunicazione di Dio in noi stessi, la sola a renderci capaci di un flusso relazionale sano e costruttivo con le persone, usando la gradualità, la prudenza, il rispetto e offrendo più la testimonianza che le parole, senza la pretesa di voler "catturare" l'altro, ma operando nella "reciprocità".
  • 1991-92 " Il lembo del mantello".
    Con molta lungimiranza Lei presenta il mezzo tecnologico come strumento per comunicare Cristo. Forse purtroppo i tempi non sono ancora maturi per comprendere a fondo la portata di questa novità.
  • 1992-94 "Sto alla porta".
    Dio bussa alla nostra porta sempre, in maniere diverse, con strumenti diversi: attende il nostro ritorno a casa. In un paragrafo del testo (n. 50) Lei invita educatori e sacerdoti a cercare di scoprire cristiani in grado di lavorare nel difficile campo dei media e ad individuare itinerari formativi utilizzando questi mezzi. Purtroppo pare non siamo ancora capaci di recepire l'invito.
    Per la nostra Associazione è questo l'anno della felice occasione dell'incontro con S.E. che si trovava in visita pastorale a Maccagno, presso la nostra Casa Emmaus. Memori delle sue lettere pastorali, Le presentiamo questa Casa per comunità, quale strumento o " lembo del mantello" che intendiamo utilizzare per favorire l'incontro delle persone con Cristo Risorto attraverso esperienze di convivialità, condivisione, fraternità e servizio. Marta e Maria sono per noi le icone che rappresentano il nostro modo di servire la Chiesa. La ringraziamo per aver apprezzato la nostra buona volontà e abbiamo accolto con gioia la sua benedizone.
  • 1995-96 "Ripartiamo da Dio".
    Il nostro Pastore si domanda e ci domanda: come affrontare il nuovo contesto sociale, le mutate condizioni culturali e spirituali del nostro tempo, per dare una risposta alle invocazioni più profonde di ogni coscienza umana? Lei ci suggerisce che occorre tornare alle fonti, alla Chiesa degli Apostoli, riscoprendo i molteplici ministeri ecclesiali, cercando di irradiare con il Vangelo vissuto, fonte di gioia e di valori, qualcosa di quella "buona notizia" e di quella esperienza che riempie la nostra vita di uomini e di donne che fondano la loro saggezza sulla forza di Dio.

- Che cosa lo spirito ha detto alla nostra chiesa milanese?

  • 1996-97 ANNO SANTAMBROSIANO "Parlo al tuo cuore"
    Queste le risposte che ci sentiamo di dare a questa domanda tenuto conto dei contenuti della lettera pastorale:
    1. Ciascuno di noi, per quanto inadeguato, fragile e in ricerca è soggetto che riceve doni da Dio.
    2. La chiesa di Milano si è sforzata di recepire i doni del Signore per dimostrare che è possibile in una società tecnicizzata e urbanizzata promuove delle comunità che vivono il Vangelo.
    3. E' necessario che impariamo ad offrire gratuitamente quanto gratuitamente abbiamo ricevuto: il tesoro delle Scritture e ogni altro dono spirituale e materiale.
    4. Che impariamo ad accogliere fraternamente tutti, non solo i credenti, ma coltivando il dialogo ecumenico, interreligioso e con i non credenti.
    5. Occorre farsi prossimo con gratuità e dedizione nei confronti dei più deboli e bisognosi.
    6. E' necessario imparare a farsi coscienza vigile della società, pronti anche alla denuncia di ciò che manipoli od offenda l'essere umano.
    7. Dobbiamo fare tutto per la gloria di Dio, nella famiglia, nel lavoro, nella politica, nel tempo libero.
    8. Dobbiamo saper proteggere la famiglia dagli assalti dei media e dall'isolamento sociale.
    9. E' necessario acquisire lo stile della sobrietà.
    10. Dobbiamo sforzarci di cercare la comunione tra fratelli nella comunità ecclesiale locale, diocesana, universale.
    11. Dobbiamo imparare a partecipare, come sappiamo e possiamo, all'azione missionaria della Chiesa.
  • 1997-98 "Tre racconti dello Spirito" (in preparazione del grande Giubileo)
    In questa occasione Lei ci ha dato indicazioni per vivere bene le tre virtù teologali di fede - speranza - carità nell'adesione incondizionata a Dio per servire meglio i fratelli.
  • 1998-99 "Ritorno al Padre di tutti"
    In una società come la nostra, senza padri perché smarrita la fede, messa in crisi la famiglia, cadute le ideologie, l'unico punto saldo di riferimento resta la relazione con Dio. Lei ci ha dato indicazioni per iniziare quel pellegrinaggio del cuore, cioè la conversione, che ci porterà al grande Giubileo del 2000. Ci ha consigliato la revisione di vita per individuare i percorsi sbagliati, gli sbandamenti, la poca fede, la cattiva testimonianza.
  • 1999-2000 "Quale bellezza salverà il mondo?"
    Questa lettera pastorale ha voluto essere l'icona del Tabor (Mt.17,1-8; Mc.9,2-8; Lc 9,28-36). Abbiamo riscoperto con Lei il significato del tempo e della storia. Del resto la parola di Dio insegna "…non c'è niente di nuovo sotto il sole" (Qoelet 1,2-11). Le contraddizioni, le ingiustizie, la superbia di sempre. Il nostro cercare soluzioni non è spinto sempre da motivazioni giuste. Con "libertà" di spirito dobbiamo riconoscere la nostra "povertà" di spirito, i limiti e la fragilità della nostra condizione creaturale: siamo incapaci di contemplare tutto il dolore del mondo; la conoscenza razionale è incapace di risolvere i problemi: ne risolviamo alcuni e ne creiamo di nuovi. Solo Dio possiede ogni conoscenza, ogni gloria, ogni potere e quell'amore sconfinato, crocefisso e risorto che in Gesù si è manifestato: sarà l'unico strumento di salvezza per il mondo. Questa è la bellezza, il bene assoluto che è Dio. Noi, se vogliamo riflettere e donare un po' di ciò che è vero e giusto, nell'abbandono come Maria, dobbiamo lasciarci trasformare da Lui entrando in relazione con Lui. Purificati da Dio, potremo scorgere l'indicibile bellezza dell'Archetipo cui noi siamo chiamati a somigliare. I laici non credenti annaspano, dissertano sull'esistenza di Dio che, se fosse cercato nel modo giusto, potrebbero almeno arrivare ad intuire poiché Dio si fa conoscere solo da chi lo cerca con cuore sincero; "L'essere umano ha la possibilità di fare una qualche esperienza dell'Assoluto che lo trascende" (Giovanni Paolo II, Lettera agli artisti n. 15), a motivo di quei momenti di grazia per cui diventano capaci di concepire un'idea e darle forma in un'opera d'arte.
  • 2000-2001 "La Madonna del Sabato santo".
    Lei ci invita a fare una sosta che richiami il dominio di Dio sulle nostre vicende umane. Icona del Sabato santo è l'attesa silenziosa di Maria che con la Sua fede sostiene la nostra speranza. Chiamati a vivere dentro le contraddizioni della storia, dobbiamo fare un po' di silenzio per ascoltare la voce di Colui che ci parla della resurrezione nel silenzio. Imparare a "sperare contro ogni speranza" (Rom. 4,18). Allora l'ombra della morte è vinta dalla letizia pasquale. Poi, forti di questa speranza, consolati nella mente della visione sintetica dell'opera di salvezza di Dio nella storia; consolati nel cuore dalla certezza di possedere una speranza che non inganna; consolati nella vita perché sostenuti dallo Spirito di Cristo nelle prove che di volta in volta ci sforziamo di affrontare pazientemente, certi che il dolore offerto per amore è fecondo di frutti, possiamo tentare di contribuire con Cristo, per Cristo e in Cristo, nella chiesa, a ridare forma e memoria all'identità cristiana, a partire dall'esperienza della Chiesa degli Apostoli. Impegnarci a consolare chi ne ha bisogno, con la stessa consolazione con cui noi stessi siamo consolati da Dio che accompagna con fedeltà il nostro cammino.

Grazie Eminenza per quanto ci ha donato in questi anni. Il Signore le conceda serenità, gioia e ogni consolazione che sia di incoraggiamento a perseverare nella Sua missione.

Devotissimi.
ASSOCIAZIONE EMMAUS

Ringraziamo sentitamente S.E. Il Cardinale Martini della paterna bendizione e per averci onorati di risposta.

N.B. La preghiera-poesia "Pellegrina nella notte" dedicata al Cardinale è stata pubblicata sul numero 3 del nostro notiziario.

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  • La nostra Associazione ha predisposto in settembre una programmazione per l'anno sociale 2000-2001, già presentata al responsabile per i Centri Culturali Cattolici in Diocesi.
    Continua sul nostro sito la pubblicazione bimensile del Notiziario per comunicare le nostre esperienze.
    Su internet intendiamo continuare l'elaborato sui temi attorno alla "libertà personale e sociale in campo etico", con il proposito di migliorarne la modalità di presentazione per sollecitare un "forum" tra i visitatori del nostro sito.
    Ai nostri collaboratori dell'ambito culturale, rendiamo noto il calendario degli impegni diocesani: 15-17 febbraio 2001- Incontro nazionale del progetto culturale

  • Comunichiamo la proposta della C.E.I. - Servizio nazionale per il progetto culturale: Corso di specializzazione post-universitaria per MASTER IN SCIENZE DEL MATRIMONIO E DELLA FAMIGLIA (per informazioni rivolgersi alla segreteria della nostra Associazione in quanto inserita tra i Centri Cultuali Cattolici: 02/733854)

(1° Gv. 3,18) "Figlioli, non amiamo solo a parole ma coi fatti e nella verità"

CASA EMMAUS: le nostre opere.

Tutti noi siamo persone che, per un motivo o per l'altro, dobbiamo saper riconoscere il nostro stato di bisogno, soprattutto la nostra incapacità a vivere la comunione e la comunità che si realizzano davvero quando Dio e l'uomo si incontrano nell'intimità, come nella cena di Emmaus. Vivere la "solidarietà", uno degli aspetti della vita cristiana e di cui abbiamo il dovere di occuparci, per la nostra Associazione significa aprire le porte del nostro cuore a Cristo che si fa conoscere soprattutto nei sofferenti, sia nel corpo che nello spirito. In questo scorcio di fine anno, abbiamo voluto esaminare i risultati della nostra esperienza in questo ambito: con tristezza abbiamo constatato che purtroppo alcuni gruppi e famiglie, accolti presso la nostra Casa Emmaus in questi anni, molto spesso, pur definendosi a parole "cristiani", hanno approfittato in modo scorretto della nostra disponibilità. Durante i loro incontri presso Casa EMMAUS, hanno intenzionalmente nascosto alcune presenze, allo scopo di diminuire il loro già modestissimo contributo alle spese generali che la nostra Associazione deve comunque sostenere. E' con grande amarezza che rileviamo tali comportamenti. Desideriamo ribadire che ci impegniamo, con il nostro volontariato, non per il nostro sostentamento personale, ma per procurarci i mezzi che ci sono necessari sia per evangelizzare che per offrire un aiuto alle persone o alle comunità che ce lo domandano e che ne hanno veramente bisogno. Chi, senza effettiva necessità, con superficialità e senza alcuno scrupolo, sottrae mezzi economici all'Associazione, di fatto impedisce di poter aiutare i bisognosi; pesa inoltre sul nostro bilancio che, con fatica, attraverso le oblazioni o con l'autofinanziamento di alcuni soci, cerchiamo di tenere in pareggio. Inoltre vorremmo che i nostri simpatizzanti si rendessero più consapevoli che è necessario trovare soluzioni anche economiche, affinché l'Associazione Emmaus possa continuare ad operare anche oltre l'esistenza dei suoi soci fondatori. La situazione attuale ci ha spinti a prendere il provvedimento di non contare più le presenze dei partecipanti, ma di offrire ai gruppi, a partire dal 2001, un "pacchetto" comprensivo di tutto, per non dare più occasione di "tentazione a nessuno".(Ricordiamo l'episodio -Lc.19,45-48- dei mercanti cacciati dal tempio da Gesù). Quanto a noi, amministreremo eventuali eccedenze per accogliere, anche gratuitamente, chi è oggettivamente bisognoso di essere aiutato. Tutti noi abbiamo la consapevolezza che non è facile vivere da cristiani, mettendo cioè in pratica sull'esempio di Gesù e con il suo aiuto, la "comunione fraterna"; questo esercizio abbisogna indubbiamente di tempi lunghi, a volte quanto l'intera vita. Voglia il Signore continuare a camminare con noi, per insegnarci ciò che dobbiamo fare per essere degni della vocazione a seguirlo.

CONCILIO ECUMENICO VATICANO II
Da dichiarazione sull'educazione cristiana "GRAVISSIMUM EDUCATIONIS"

L'educazione Cristiana

Tutti i cristiani, in quanto rigenerati nell'acqua e nello Spirito Santo, sono divenuti una nuova creatura, quindi sono di nome e di fatto figli di Dio, e hanno diritto ad un'educazione
cristiana. Essa non mira solo ad assicurare quella maturità propria dell'umana persona, di cui si è ora parlato, ma tende soprattutto a far sì che i battezzati, iniziati gradualmente alla conoscenza del mistro della salvezza, prendano sempre maggiore coscienza del dono della fede, che hanno ricevuto; imparino ad adorare Dio Padre in Spirito e Verità (cfr. Gv 4,23) specialmente attraverso l'azione liturguica; si preparino a vivere la propria vita secondo l'uomo nuovo, la giustizia e santità della verità (cfr. Ef. 4,22-24), e così raggiungano l'uomo perfetto, la statura della pienezza di Cristo (Cfr. Ef. 4,13) e diano il loro apporto all'aumento del suo corpo mistico. Essi inoltre, consapevoli della loro vocazione, debbono addestrarsi sia a testimoniare la speranza che è in loro (cfr. 1 Pt. 3,15), sia a promuovere la elevazione in senso cristiano del mondo, per cui i valori naturali, inquadrati nella considerazione completa dell'uomo redento da Cristo, contribuiscano al bene di tutta la società. Pertanto questo santo Sinodo ricorda ai pastori di anime il dovere gravissimo di provvedere a che tutti i fedeli ricevano quest'educazione cristiana, specialmente i giovani, che sono la speranza della Chiesa.

I genitori, primi educatori

I genitori, poichè han trasmesso la vita ai figli, hanno l'obbligo gravissimo di educare la prole: vanno pertanto considerati come i primi e i principali educatori di essa. Questa loro funzione educativa è tanto importante che, se manca, può difficilmente essere supplita. Tocca infatti ai genitori creare in seno alla famiglia quell'atmosfera vivificata dall'amore e dalla pietà verso Dio e verso gli uomini, che favorisce l'educazione completa dei figli in senso personale e sociale. La famiglia è dunque la prima scuola di virtù sociali, di cui appunto han bisogno tutte le società. Soprattutto nella famiglia cristiana, arricchita della grazia e delle esigenze del matrimonio-sacramento, i figli fin dalla più tenera età devono imparare a percepire il senso di Dio e a venerarlo, e ad amare il prossimo, conformemente alla fede che han ricevuto nel battesimo; lì anche fanno la prima esperienza di una sana società umana e della chiesa; sempre attraverso la famiglia, infine, vengono pian piano introdotti nella comunità degli uomini e nel popolo di Dio. Perciò i genitori si rendano esattamente conto della grande importanza che la famiglia autenticamente cristiana ha per la vita e lo sviluppo dello stesso popolo di Dio.

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COMUNICAZIONI AI NOSTRI SOSTENITORI E SIMPATIZZANTI

Il 10 Novembre 2000 si è tenuta un'assemblea straordinaria degli associati Emmaus. Sono state modificate alcune parti dello Statuto. E' stato deciso di conferire deleghe e incarichi a soci disponibili e qualificati professionalmente, per il momento solo nell'ambito cultura. E' stata previsto un aggiornamento dell'assemblea al 15 Dicembre ore 21 per trattare gli argomenti che per motivi di tempo sono rimasti inevasi.

Potete trovare le attività programmate per il prossimo bimestre sul nostro calendario appuntamenti:

Preghiamo tutti, associati e simpatizzanti di comunicarci se hanno un sito in internet o un indirizzo di posta elettronica. Inoltre la nostra associazione avrebbe bisogno, per organizzare meglio le sue attività, di conoscere ad inizio anno, la data degli incontri che si vorrebbero tenere presso Casa Emmaus. Se il progetto di partecipare con le vostre comunità è già nel vostro calendario, vogliate gentilmente comunicarcelo.

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PREGHIERE E POESIE
O Cristo,
donaci di guardare verso di te
in ogni momento.
Spesso dimentichiamo
che tu abiti in noi,
che preghi in noi,
che ami in noi.
Il tuo miracolo in noi
è la tua fiducia
e il tuo perdono,
sempre offerto
in quell'unica comunione
che si chiama Chiesa.

Frère Roger di Taize'

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VI CONSIGLIAMO
LIBRI:
Lamberto Coppini - Le icone di Cristo e la Sindone - S. Paolo
Luigi Pozzoli - Un Dio Innamorato - S. Paolo
AA.VV. - Ti racconto il Natale - racconti - S. Paolo
Salvatore Agresta- Help!Alle radici dell'auto-aiuto - S. Paolo
Peter C. Phan - E dopo? Domande sulla morte e la vita dopo la morte - S. Paolo
Luciano Sandrin - Compagni di viaggio - Ed.Paoline
C.P.Thiede - Titulus Crucis - S.Paolo
Enzo Bianchi - Un raggio della tua luce - Ed.Qiquajon
Dall'alba al tramonto - itinerario spirituale di meditazione e preghiera - Ed.Paoline
Cardinale Carlo Maria Martini - La Madonna del Sabato Santo - lettera pastorale
Giulio Brambilla - Esercizi di Cristianesimo - Ed. Vita e pensiero
 
FILM (disponibili in videocassette):
The miracle maker - La vita di Gesù (film animazione 3D per ragazzi) disp. in VHS, DVD, CVC
Giovanni Paolo II - Quasi un'autobiografia - disp. VHS
Stuart Little - un topolino in gamba disp. in VHS, DVD
Giuseppe, re dei sogni- (cartoni animati)
Ti racconto il Giubileo - disp. in VHS
Fantasia 2000 - (Disney) disp. in VHS, DVD
Il papa e i luoghi del Giubileo - (5 cassette) disp. in VHS
State buoni se potete - (ristampa) disp. in VHS
"Io credo" - 16 riflessioni sui versetti del Credo Apostolico (8 cassette) - disp. in VHS
San Pietro - Visita guidata alla Basilica Vaticana - disp. in VHS
Salvate il soldato Rayan - disp. per la prima volta in DVD

Il gladiatore - con R. Crowe, Olivier Reed - disp. VHS

Spartacus - di S. Kubrick - disp. per la prima volta in DVD
ITINERARI:
- A Luino il Santuario della Madonna Del Carmine è chiesa Giubilare.
 
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FESTIVITA' - AUGURI

RINGRAZIAMENTI
Ringraziamo quei giovani dell'Associazione Kolbe e dell'Associazione Alleanza Cattolica che, venendo a far parte della nostra Associazione Emmaus si sono messi a disposizione non solo per "dare una mano" ma per "stringere una mano" e camminare insieme nella stessa direzione.
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