IL CAMMINO DI EMMAUS
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emmau@tiscalinet.it
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SOMMARIO
CHI SIAMO

La nostra Associazione si propone di sviluppare un itinerario che illustri le tematiche oggetto di riflessione, sia della nostra redazione che dei gruppi partecipanti presso Casa Emmaus e interloquire con essi e con quanti saranno interessati a recepire i nostri messaggi.
Ci occupiamo dei seguenti ambiti: evangelizzazione e spiritualità; promozione culturale orientata in senso cristiano; solidarietà e attivitè socio-educative. Intendiamo con questo strumento collegarci con i nostri associati per crescere insieme e dare occasione di riflessione a quanti vorranno leggerci; relazionare sulla nostra programmazione e sulle iniziative che realizzeremo nei vari ambiti.
Il presente è il sedicesimo numero del notiziario. Gradiremmo ricevere eventuali osservazioni, suggerimenti, opinioni o materiale da pubblicare.
Informiamo i nostri lettori che il nostro sito è ora arricchito da una sezione bambini raggiungibile dall'home page.

Se desiderate interagire con noi, fateci pervenire i vostri messaggi via e-mail, o via posta presso la nostra redazione c/o Delfino Adele - V. Lomellina 56 - 20133 Milano.

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L'Associazione Emmaus dal 1994 è associata alla F.I.E.S. - Federazione Italiana Esercizi Spirituali.
Casa Emmaus è considerata dalla FIES Centro di Spiritualità e Cultura religiosa.
Nel 1998 siamo stati inseriti dalla Diocesi di Milano tra i Centri Culturali Cattolici, poi abbiamo cominciato a collaborare con il Progetto Culturale della CEI e siamo stati inseriti tra i Centri Culturali Cattolici Nazionali.
Dal 19-2-2002 la Regione Lombardia ha iscritto, con decreto n. 2118, l'Associazione Emmaus nel Registro Generale Regionale del Volontariato - Sezione Famiglia e Solidarietà sociale, al n. 2991.


[Sommario]
ATTUALITÀ

La nostra Associazione è continuamente tesa ad allacciare rapporti fraterni all'esterno anche su internet. Abbiamo ricevuto questa lettera, densa di amore e di contenuti per Cristo, la Sua Chiesa e il Suo Pastore. Nell'areopago di internet la comunicazione ci fa scoprire fratelli con i quali condividere la gioia di essere cristiani.


Mercoledì 16 ottobre 2002 - www.ilgiovanefrancescano.it

Pace e Bene Adele, condividiamo con te la gioia di vedere Giovanni Paolo II ancora con noi, alla guida dei nostri passi ancora giovani e pieni di speranza. Siamo tutti commossi perché ci rendiamo conto di quanto quest'uomo meraviglioso abbia donato alla nostra vita, fissando bene nel nostro cuore un amore per il mondo, per i fratelli, per la pace e per Cristo stesso di cui egli ne è il successore degnissimo. Quanti viaggi in questi 24 anni di pontificato! Uno stile che è diventato segno tangibile di una Chiesa in movimento, in cammino. Non si vive e trasmette il Vangelo standosene comodamente seduti nella propria vita. Il cristiano è un nomade alla ricerca di un incontro che cambia la vita, un incontro continuo, una ricerca affannosa del volto. Fratelli, siamo tutti chiamati a muoverci verso il mondo, ognuno nella propria dimensione di vita e secondo le proprie virtù, e tutti allargando i propri orizzonti di fede che non si esauriscono in una Liturgia Eucaristica domenicale vissuta a metà. La liturgia rappresenta il punto di arrivo e il punto di partenza di ognuno di noi; arrivo dalle strade e partenza per le strade. Non possiamo continuare a coltivare il nostro orticello perché quei frutti non saranno mai come quelli che abbiamo coltivato nell'orto più grande che è quello della Fraternità Universale. Grazie, nonno Giovanni, perché non finisci mai di stupirci con le tue intuizioni, con i tuoi progetti e con le tue parole che sanno scaldare il cuore come nessun altro, a parte Cristo stesso. Grazie per aver donato alla Chiesa cinque nuovi misteri ai quindici già esistenti nel rosario. Sono i "misteri della luce" che comprendono il Battesimo nel Giordano; le nozze di Cana; l´Annuncio del Regno; la Trasfigurazione; l´Istituzione dell´Eucarestia. Misteri che serviranno a dare un nuovo impulso alla recita del Rosario e serviranno al mondo per comprendere meglio attraverso il rosario la missione di Cristo stesso. Ti amiamo nonno Giovanni così come amiamo in Cristo ogni essere vivente vissuto, vivente e che vivrà su questa Terra!

LA SFIDA DELLA FEDE

"Noi siamo fortunati, perché abbiamo sempre vicino il volto dei nostri bambini": così si è espressa una mamma che ha perduto il suo bambino sotto le macerie del terremoto a San Giuliano di Puglia.
Ecco la SFIDA della fede: riuscire a credere sempre e comunque, che la nostra sia una storia d'amore perché in Gesù, la più grande storia d'amore, ha avuto il sigillo della Croce.
Chiunque altro, avrebbe potuto chiedersi: "Dio, dov'eri?"
Allora, pensando alle madri disperate, facciamo memoria del fiat di Maria, nonostante l'animo straziato di fronte al figlio crocifisso l'"innocente per eccellenza", che urla nel dolore "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?"
Scrive S. Paolo (Rm. 5,5-11) "Cristo morì per gli empi....."
Morì a causa degli empi. Infatti S. Paolo nelle sue lettere spiega che il dolore e la morte (con la violenza che conosciamo) non sarebbero entrati nel mondo, se l'uomo non avesse peccato.
Signore pietà! Siamo noi i colpevoli di tanto dolore. Se fossimo stati puri, pieni di Grazia, come Maria, il nostro trapasso sarebbe avvenuto dolcemente e trasformati, saremmo ritornati al Padre, per conoscere Dio come Egli è. Così come ora lo vedono quei piccoli angeli falciati dal terremoto, che sono nel Regno della luce, capaci di consolare i loro genitori per aiutarli a superare questo tragico distacco. Capaci di ispirare pensieri di fede nella risurrezione e di saper pregare "Io spero nel Signore, l'anima mia spera nella sua Parola" (dal Salmo 130).
La preghiera, la sollecitudine generosa di tutta la comunità che si stringe attorno a questi genitori colpiti negli affetti più cari, possa far scendere sui loro cuori trafitti l'olio della consolazione e della speranza.

NO GLOBAL A FIRENZE (Novembre 2002): TANTO RUMORE PER NULLA

Questi ragazzi dalla idee spesso leggere ma che temono seriamente la guerra, che si uniscono per motivi emozionali per sentirsi più forti, dalle facce variopinte con le quali vogliono comunicare la loro volontà di distaccarsi dal comune ordine delle cose, molti dei quali fumano canne e più che per impegnarsi vengono per inserirsi nel flusso e divertirsi, che pensano di sollevare i problemi e in parte risolverli con la contestazione muniti di slogan e striscioni, di rudimentali strumenti musicali utili solo per schiamazzi, si sono passati l'S.O.S. da un continente all'altro per dire a chi detiene le leve del potere, che vogliono un mondo migliore.
Mi sovviene dal Vangelo nella risposta data da Gesù ai discepoli, quando lo invitavano a congedare la folla perché andasse a comperarsi cibo nei villaggi vicini. Disse:"Dateglielo voi"
A questi giovani no global probabilmente Egli direbbe:"Volete un mondo migliore? Fatelo voi"
Ma questi strani ragazzi, la maggior parte dei quali dimostra di avere un concetto di libertà senza verità e responsabilità e di progressiva abolizione delle regole, pur essendo oggi più consapevoli di ieri della miseria e del dolore umano, non hanno la capacità di influenzare il destino degli altri; non sanno cercare soluzioni ai problemi del mondo, non hanno spessore culturale, chiedono, rivendicano che qualcuno li risolva, manifestando quasi esclusivamente elementi di tensione. Ecco entrare in campo allora i partiti politici, i sindacati, gli ecologisti, gli anarchici, tutti coloro che hanno pretese di saper gestire il potere e la buona convivenza di popoli e nazioni, a cercare di inglobarli con l'adulazione e con l' affermazione del loro diritto democratico a manifestare. Queste "conventions" potrebbero dar luogo al confronto e al dialogo tra "diversi di buona volontà" per cercare insieme soluzioni: ma come fare a dialogare, quando la manifestazione si riduce, almeno apparentemente, quasi ad un gioco e a un far risuonare un grande baccano?

Abbiamo visitato il sito del Social Forum Europeo http//www.fse-esf.org
(molte parti sono in inglese e in altre lingue: ciò può rendere inaccessibili i testi a molte persone)

Nella sezione Programma sono delineati i forum di discussione proposti e abbiamo potuto esaminare gli argomenti che intendevano essere trattati: alcuni condivisibili, altri meno, alcuni affatto. L'indirizzo generale è quello della sinistra sociale. Alcuni temi sono esplicitamente avversi alla dottrina sociale della Chiesa, all'etica cristiana, qualcuno fortemente anticlericale. Rispettiamo le opinioni di tutti, ma non condividiamo tutto ciò che evangelico non è. Affermiamo il rispetto della vita umana fin dal concepimento; la superiore dignità del matrimonio cristiano rispetto ad altre forme di convivenza; affermiamo il diritto dei genitori di scegliere con libertà come educare e formare i loro figli; nutriamo l'evangelico "amore per i nemici" in quanto da noi considerati figli di Dio in cammino; siamo contro ogni forma di violenza e non siamo affatto d'accordo con quelle correnti di pensiero che ritengono possano esservi lotte anche violente per fare rivoluzioni "giuste"; pensiamo che il "populismo" non paghi e che la democrazia sia ancora la forma vincente rispetto ad altre forme di governo; riteniamo che prostituzione e violazione di minori siano piaghe sociali per le quali occorre cercare tutti insieme una cura; riteniamo che chi compie azioni aberranti che minano la buona convivenza non possa accampare diritti che giustifichino questo comportamento; crediamo che le tossicodipendenze e la cattiva salute mentale dipendano per lo più da una società deprivata di valori di riferimento, piuttosto che dallo smantellamento dello stato sociale.

Per fortuna, pare che qualche eccezione vi sia stata, (abbiamo notato che è stata portata ad esempio la cittadella internazionale di Loppiano, quale modello di convivenza sociale cristiana); abbiamo saputo e visto che erano presenti anche dei credenti che hanno testimoniato accoglienza verso gli altri e disaccordo su quello che viene ritenuto l'inevitabile, presunto scontro di civiltà.
Riteniamo che tra questi no-global vi fosse anche qualche serio pensatore che probabilmente non si è messo in mostra come i soliti leaders abituati ai trionfalismi. Per persone coscienti delle immense difficoltà da affrontare, è facile sentirsi vinti in partenza.
Tanti gli appuntamenti: circa 30 le conferenze previste;160 incontri di studio e approfondimento, 75 eventi culturali-mostre, concerti-film-spettacoli teatrali. Si dice abbiano partecipato ventimila delegati, provenienti da 105 paesi del mondo, inviati da 426 tra associazioni, movimenti e gruppi. Tra i tanti argomenti da discutere ve ne sono stati alcuni che hanno trattato problemi che riguardano tutti, come la salute del pianeta Terra, le differenze tra ricchi e poveri, la pace. Vi sono tematiche orientate al bene comune che sarebbero da sostenere e necessiterebbero di vera attenzione da parte di tutti. Ad esempio, come fermare la pervasività economica delle multinazionali, impegnarsi per la riduzione del debito ai paesi poveri offrendo ad essi aiuti economici allo sviluppo e aprendo il commercio internazionale anche a loro; lottare contro le malattie offrendo a tutti la possibilità di accedere ai farmaci essenziali, puntare sulla riconversione delle fabbriche di armi, sconfiggere ogni violenza e terrorismo; risparmiare l'acqua potabile e rispettare l'ambiente; difendere i diritti umani a partire da quelli dei bambini; cercare insieme il modo di superare le sacche di emarginazione sociale, culturale, economica. Ma per affrontare questa crisi immensa, rappresentabile come il Gigante Golia incombente su tutta l'umanità, occorrono uomini capaci di discernimento e proposte concrete, incapaci di odio, con rilevanti competenze specifiche, dotati di forti cariche ideali che sappiano operare affinchè l'uomo possa essere rimesso al centro dei processi di rinnovamento dell'intera umanità.

IL PAPA IN PARLAMENTO RACCOMANDA : non perdere di vista i valori etici

Dopo la storica frattura tra Stato e Chiesa nel 1870 (presa di Porta Pia) questo è stato un momento di equilibrio, un incontro positivo e significativo perchè ha messo in evidenza il fatto che su alcuni valori, laici e cattolici si incontrano.Tuttavia è stato forse anche un segnale del fatto che i fedeli laici, cui il Concilio Vaticano II aveva indicato un ruolo di mediazione tra Stato e Chiesa, non dimostrano di fatto ottemperare a questo compito, cioè vivere la cittadinanza offrendo il proprio patrimonio di valori per il bene comune. .
Il Papa ha fatto un discorso ideale di ampio respiro, parlando agli italiani dei bisogni emergenti nel nostro paese, cui i politici dovranno dare soluzioni.

I punti del suo discorso:

  • L'uomo conta per ciò che è, più che per ciò che ha (è l'antropologia cristiana che viene proposta affinchè progressivamente possa affermarsi)
  • Abbiamo bisogno di valori. L'Italia, segnata dalla religiosità cristiana, che è religione del reciproco rispetto, del perdono e della riconciliazione, ha la capacità di collaborare per la crescita dell'Europa dei valori. Una democrazia senza valori può condurre subdolamente ai totalitarismi.
  • La pace, esigenza ineludibile di un mondo sempre più interdipendente.Le religioni stimolate a covertire verso la reciproca comprensione le culture e le civiltà che da esse traggono ispirazione.
    Una nazione sollecita del proprio futuro favorisce lo sviluppo della scuola in un sano clima di libertà.
  • Necessità della nazione di incrementare la sua solidarietà e coesione interna, per poter esprimere al meglio le sue doti caratteristiche
  • Tener conto della grave minaccia che pesa sul futuro di questo paese e sulle sue possibilità di sviluppo a causa del calo demografico e dell'invecchiamento della popolazione
  • Mantenere fermo il diritto della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio, aperta all'accoglienza della vita. Lo Stato renda meno onerosa l'educazione dei figli, dando sostegni alle famiglie. Si possonoincentivare le nascite, rendendo meno incerta la vita dei giovani per la precarietà del lavoro.
  • Senza compromettere la necessaria tutela della sicurezza dei cittadini, merita attenzione la situazione delle carceri, nella quale i detenuti vivono spesso in condizione di penoso sovraffollamento. Un segno di clemenza per i detenuti, mediante la riduzione della pena, manifesterebbe una chiara sensibilità (per il loro recupero e reinserimento). (°)
  • L'Italia aiuti la ricerca mondiale di "nuovi cammini di pace, non ignorando la pericolosità delle minacce attuali, ma nemmeno lasciandosi imprigionare da un logico di scontro che sarebbe senza soluzione".

Il Santo Padre, che ha chiuso il suo discorso con l'invocazione: "Dio benedica l'Italia", è stato accolto dai parlamentari con molto calore e attenzione. I commenti scaturiti sono stati favorevoli. Giovanni Paolo II è stato apprezzato un po' da tutti per la sua umanità, il suo coraggio, la sua coerenza. Per la sua capacità di essere uomo moderno e insieme contro le tendenze negative del nostro tempo. Paladino delle libertà riconosciute da cattolici e laici, dei diritti umani, della democrazia. Un credente autentico e appassionato, preoccupato del bene comune di tutti gli uomini e di tutti i popoli.

(°) http://www.diocesi.milano.it/rivista/default.asp?documento=http://www.diocesi.milano.it/2002/andraous/giustizia00.htm

[Sommario]
HANNO DETTO

"La bellezza è il richiamo anche a ricordare che non tutto è fatto per il nostro consumo e che l'appropriazione non deve avere l'ultima parola. Se non vogliamo abitare un mondo dominato esclusivamente dallo scatenamento degli appetiti e dallo scontro dei bisogni di soggetti sempre più avidi e impazienti, occorre che la bellezza continui a tenerci a bada."
Alain Finkielkraut - filosofo francese


"....la bellezza. La sete insaziabile di tutto ciò che sta al di là, e che la vita ci rivela (con la capacità di contemplare), è la prova più viva della nostra immortalità. É grazie alla poesia e attraverso la poesia, grazie e attraverso la musica, che l'anima intravede gli splendori che stanno dietro la tomba..."
Marco Bona Castellotti - docente di storia dell'arte moderna


"Le strumentalizzazioni dell'uomo, operate nei modi più diversi accanto a noi, nel vivo della nostra esperienza quotidiana, ci chiedono di scommettere realmente sulla nostra libertà. E la nostra libertà si esprime come inesorabile ed inesauribile ricerca della verità."
Don Luigi Negri


"Lì dove sono le vostre aspirazioni, il vostro lavoro, lì dove si riversa il vostro amore, quello è il posto del vostro quotidiano incontro con Cristo. E' in mezzo alle cose più materiali della terra che ci dobbiamo santificare, servendo Dio e tutti gli uomini. Il cielo e la terra, figli miei, sembra che si uniscano laggiù, sulla linea dell'orizzonte. E invece no, è nei vostri cuori che si fondono davvero, quando vivete santamente la vita ordinaria..."
San José Maria Escriva', dall'omelia "Amare il mondo appassionatamente" - 8 ott.'67

"La noia è il peggior nemico della cultura."
Piero Angela (Trasmissione "Novecento" - RAI Uno - 26 Nov. 2002)

Card. Arcivescovo Dionigi Tettamanzi

Abbiamo raccolto alcune perle tra le prime espressioni rivolte dal nostro Pastore S.E. il Card. Arcivescovo Dionigi Tettamanzi, a noi fedeli della Diocesi Ambrosiana.

Una vitalità da custodire e rinnovare
· Crescere in una fede adulta.....in grado di mostrare la sua ragionevolezza agli uomini del nostro tempo
La necessità di un nuovo slancio missionario
· La fede si rafforza donandola.... quanto più viva è la fede, tanto più forte si fa lo slancio missionario
· Gli uomini e le donne del nostro tempo hanno diritto alla nostra gioiosa e coraggiosa testimonianza di fede....vera e credibile.
· Nel vivere questo nuovo slancio missionario siamo chiamati a riservare una particolare attenzione alle giovani generazioni...felici perchè libere, vere e appassionatamente innamorate di Cristo e del suo Vangelo.
Il servizio all' uomo e alla società
· Il cristiano è chiamato a rivivere l'amore stesso che Gesù Cristo nutre per l'uomo: un amore che venera la dignità personale di tutti, senza alcuna discriminazione, e che si fa predilezione verso(i più deboli)
· Vivere il primato del Vangelo, conoscere e diffondere la dottrina sociale della Chiesa, richiamare e riaffermare le irrinunciabili esigenze dell'etica, ossia della vera umanità che è iscritta in ciascuno di noi. Ci è chiesto un.amore appassionato e maturo alla vera libertà. Senza libertà non c'è etica..
· Essere "anima del mondo"....ciò esige un di più di partecipazione, comunitaria e costruttiva, ai problemi concreti della città e della società in un contesto europeo e mondiale sempre più globalizzato.
· I talenti non si devono sotterrare ma trafficare.(cfr.Mt. 25,14ss) Il Vangelo stimola questo "spirito di intrapresa"
· Dobbiamo operare ancora di più per la giustizia e per la solidarietà concreta, solleciti a ogni emergenza sociale.
Tutti corresponsabili nella missione
· La responsabilità davanti a Dio non può essere ereditaria, ma è sempre personale.
· L'identico mandato missionario è da vivere secondo la varietà e la complementarietà delle vocazioni
· Diamo vita a una grande preghiera per le vocazioni.
L'esigenza della comunione
· "Non fate nulla per spirito di rivalità o per vanagloria..."(rif.Fil.2,1-5) Forza propulsiva dell'autentica comunione ecclesiale è l'umiltà.
· L'unità dei cristiani è problema essenziale per la testimonianza evangelica nel mondo.
· Dare sempre più coscientemente un profondo respiro ecumenico alle nostre attività pastorali.
Confessione di fede e di amore
· Tu Signore il modello perfetto dell'uomo! ...I nostri problemi più assillanti non troveranno soluzione senza Cristo
Contemplazione di Cristo, fondamento della speranza
· Il Figlio di Dio compie anche oggi la sua opera: dobbiamo avere occhi penetranti per vederla.
· Guardiamo a Cristo! E' Lui il nostro vero programma spirituale e pastorale.
Affidamento a Maria
· Ci affianchi e ci accompagni Maria santissima, la nostra "Madunina" che veglia dalla guglia più alta del nostro Duomo.
Preghiera per la Chiesa
· Padre, guarda gli uomini di ogni genere, grado e condizione, affinchè anch'essi non tralascino di santificare il tuo nome, di propagare il tuo Regno e la tua gloria, e si faccia infine la tua volontà in cielo e in terra. Amen

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I NOSTRI APPUNTAMENTI
  • Assoc. IL SICOMORO "Comunità e Famiglia" - MI , Oltolina don Roberto. Utenti: famiglie. Tema: volontariato
  • Parrocchia S. Domenico, Legnano, MI. Pozzi don Luca: Utenti: adolescenti. tema: ritiro spirit.avvento
  • Parr. SS. Donato e Carpoforo, CO. Molteni don Adelio.Utenti: giovani. Tema: ritiro spirit.avvento
  • Parrocchia SS. Quirico e Giulitta, MI. Riva don Virginio. Utenti: adolescenti. Tema: vita di comunità.
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LE NOSTRE ESPERIENZE

CONVEGNO: IL RUOLO DEI GIOVANI NELL'EUROPA DELLA SPERANZA

MILANO, 22 ottobre 2002

Abbiamo lavorato, ci siamo impegnati con tutte le nostre forze e capacità: era un meeting preparato per loro, i nostri giovani, i futuri fruitori e cittadini della nuova Europa. Realisticamente, tenuto conto delle scarse presenze, sembra che i giovani non abbiano ritenuto utile raccogliere il nostro invito, nonostante l'adattamento del convegno alle loro esigenze e alla cura con cui lo abbiamo preparato.
Per cercare di capire il mistero del Regno di Dio che viene, ricorriamo a Gesù, alle Sue Parole. Facciamo riferimento a Lc. 13. A che cosa è simile il Regno di Dio? Alla cosa più piccola e nascosta: un granello di senape, una manciata di lievito.
Non si vedono, ma contengono un piccolo nucleo di forza, capace di svilupparsi per creare vita nuova che andrà ad alimentare altre vite per condurle alla piena realizzazione del regno di Dio. E ancora (Lc.17,20)
"Il Regno di Dio non viene in modo da attirare l'attenzione, e nessuno dirà: Eccolo qui, eccolo là. Perchè il Regno di Dio è in mezzo a voi."
Dunque Dio opera, Cristo opera nella storia dei singoli e dei gruppi e non si impone in modo spettacolare: il Signore dell'universo non ha certo bisogno delle nostre manifestazioni di massa, delle nostre organizzazioni.
Quei numerosi relatori, esimi professori e oratori, che nell'occasione del convegno, hanno avuto occasione di confrontarsi mettendo in comune i loro pensieri e le rispettive discipline, certamente trasmetteranno altrove la ricchezza del reciproco dialogo e come il sassolino che, cadendo nell'acqua, forma cerchi che si allargano sempre più, prolungheranno l'eco chissà dove, chissà quando e verso chi.....a noi non deve importare saperlo. Siamo servi inutili. Dice il Vangelo
"C'è chi semina e c'è chi raccoglie...".

RELAZIONE BREVE

Intendiamo far circolare questa relazione come incoraggiamento per quei giovani che forse avrebbero voluto partecipare, ma che poi hanno preferito attendere a qualcos'altro.

Ha introdotto i lavori il dott. Rino Cammilleri.
I relatori, in ordine, sono stati:

- Prof. Edoardo Bressan, docente di storia contemporanea
- Prof. Don Pierdavide Guenzi, docente di teologia morale
- Prof. Lorenzo Cantoni, docente di comunicazione e formazione
- Dott. Natale Benazzi, scrittore
- Prof. Stefano Zecchi, docente di estetica
- Prof. Paolo Corvo, docente di sociologia

Inoltre, si è svolta una tavola rotonda a cui hanno partecipato:

- Gerardo Larghi, educatore
- Gianni Borsa, giornalista
- Martin Ibarra, pastore protestante
- Traian Valdman, sacerdote ortodosso
- Emanuela Pasquariello, infermiera di "Medici senza frontiere"

Moderatore del convegno è stato il Dott. Augusto Pasculli.

Possiamo affermare che i convenuti, pur senza alcun accordo preventivo, sono riusciti a integrare le rispettive relazioni senza contraddirsi.

Per cercare di fare una "relazione breve" del convegno, si può partire da uno qualsiasi degli interventi, perché insieme hanno composto come la trama di un unico tessuto.
Preferiamo partire dal sociologo, perché ha cercato di fare un'analisi dei motividella mancata partecipazione dei giovani a qualcosa che era stato pensato per loro: tenendo conto delle loro esigenze di partecipazione, avevamo lasciato spazi per il dibattito dopo ogni relazione. Per evitare un carico eccessivo di attenzione, avevamo previsto due break con accompagnamento di musica classica. Nonostante questi accorgimenti qualche cosa non ha funzionato. È vero anche, come ha detto il Prof. Corvo, che il convegno si presentava ampio e complesso, perciò faticoso da seguire: la trattazione delle varie tematiche avrebbe preteso un convegno di tre giorni.
Sul problema dell'Europa ha espresso il parere che vi sono livelli culturali e istituzionali su cui occorrerà ancora lavorare molto. La globalizzazione ha posto l'economia al centro, ma questa attenzione alla dimensione economica nasconde un problema d'identità: su quali valori si costruirà l'Europa? Ci sono problemi molto forti di tipo etico che prevedono una discussioneampia e profonda. I prossimi anni saranno decisivi, tenuto conto anche dell'ingresso dei paesi dell'est.

Dopo una breve presentazione, fatte dai rispettivi presidenti delle due associazioni "EMMAUS" ed "EURO 2000" che hanno organizzato il Convegno e che si sono dichiarate come aggregazioni laico-cristiane, sorte per contribuire a promuovere la cultura cristiana, il Vangelo delle Beatitudini, le opzioni del Concilio Vaticano II, sono iniziati i lavori del convegno.

Ha introdotto il dott. Rino Cammilleri. Lo scrittore è partito dalla constatazione della povertà di valori della gioventù di oggi. I modelli di riferimento dei nostri giovani sono, infatti, genitori sessantottini, una TV dai contenuti fatui, una scuola portatrice di contraddizioni ("se tutti hanno ragione, nessuno ha ragione"): un pluralismo ideologico, ma in realtà un unico modello sociale. Conseguenza: lo scetticismo da cui si passa facilmente all'edonismo. La sfida da affrontare è quindi quella di trovare per l'Europa un denominatore comune che emani, riscoprendoli, dai valori cristiani.

Il prof. Paolo Corvo, sociologo, a proposito dell'assenza dei giovani, ha fatto alcune ipotesi:

  • la nostra società attraversa una crisi profonda di valori, perciò viene a mancare la voglia di progettare e guardare al futuro;
  • si sono modificati i sistemi di relazione sociale: quelli tradizionali della famiglia e della religione sono in crisi, sono stati sostituiti dallo sport, dai mega-concerti, dalla televisione, da Internet;
  • l'accelerazione della storia ha prodotto il risultato, per le nuove generazioni, di non avere acquisito sufficiente memoria storica: per questo esse hanno un'identità debole, hanno difficoltà a relazionarsi con una società multietnica e multiculturale; una personalità frammentata;

  • c'è una crisi dell'educazione, dei valori da trasmettere, anche se la possibilità di comunicazione tra generazioni esiste ancora, limitatamente alla trasmissione dell'esperienza di vita;

  • la comunità giovanile è tendenzialmente legata al soggettivismo, all'individualismo: tale soggettivizzazione porta l'individuo a pensare che i problemi in qualche modo debbano e possano risolversi da sé;

  • è venuto meno l'impegno ad unire le forze per essere in grado di incidere e poter riuscire a creare un'integrazione nella società;

  • molti giovani vivono in una situazione di mancanza di autostima e perciò non riescono a individuare certi obiettivi e le modalità per realizzarli.

Per recuperare la fascia giovanile a modalità di partecipazione e rappresentanza, occorre che gli adulti ripensino un certo modo di fare, a certe modalità di espressione, utilizzando anche le nuove tecnologie e i nuovi linguaggi, tenendo presente che ogni linguaggio ha una sua funzione, ogni media ha un suo linguaggio.

A proposito di linguaggio possiamo allora passare alle considerazioni fatte dal Prof. Lorenzo Cantoni. Egli ha spiegato che:

  • non vi può essere dialogo interculturale se non si è portatori di una cultura e che perciò la riscoperta di un'identità è la premessa per l'interculturalità. Infatti chi non ha niente da dire, non dialoga.

  • Che sovente sono le lingue a comunicare tra loro, tramite le persone. Ma le persone non hanno niente da comunicare, sono parlate, agite dalla cultura inconsciamente assorbita dalla lingua materna usata per educarle.

  • Bisogna aver chiaro quali sono le culture che stanno dialogando e se si tratta di vero dialogo o di chiacchericcio superficiale, in quanto può accadere che gruppi o persone diverse si parlino senza essere disposti ad interloquire, a partecipare agli altri qualcosa che è ritenuto importante. Chi intende dialogare presta attenzione al bene che altri desiderano partecipargli per mettere in comune le reciproche visioni del mondo e della vita, con la disponibilità anche a cambiare a seguito di ciò che viene elaborato.

  • Bisogna fare attenzione a che l'interesse al dialogo non sia dettato esclusivamente da fattori di interesse (tipo la ricerca dell'omogeneizzazione del mercato o fini simili) e si parli esclusivamente dei "che cosa".

  • Si ha un vero dialogo interculturale quando la comunicazione si sposta sui "chi" e mette a tema qual è il senso della vita e si è disposti a considerare gli altri uguali a se stessi.

  • A proposito di linguaggio, il dott. Natale Benazzi ha parlato del ruolo dei media nell'Europa.

    • Due mezzi, inparticolare: la televisione e Internet. Due elementi di comunicazione, di possibilità di confronto, di dialogo, di incontri decisivi. (Per esempio, qui si stanno facendo delle registrazioni e delle riprese per utilizzare Internet. A casa la televisione può diventare mezzo per creare dialogo). Ma i mezzi dovrebbero restare tali e non diventare fini, scopi economici, sostanzialmente industriali. I media si sono trasformati, da mezzi di comunicazione, in strutture economiche importanti. A questo punto l'audience determina i contenuti, e a volte l'audience più gettonata dalla gente comune non ha nulla a che fare con la cultura, al massimo con il costume, la cronaca o gli spettacoli di varietà.

    • La possibilità di costruire una cultura, dal punto di vista mediatico, esisterà dal momento in cui, sia la scuola sia ogni ambito di formazione cominceranno a confrontarsi con i mezzi di comunicazione sociale, chiedendo anche che vengano inserite delle programmazioni che i vari docenti potranno utilizzare.

    • La seconda possibilità è il "fai da te" nella comunicazione. Non l'artigianato di massa, ma comunicazione di quelle masse di persone che conosciamo e con le quali diventa fondamentale comunicare e far circolare le idee.

    • È necessario che si formino dei docenti che educhino all'usointelligente di Internet.

    Il prof. Stefano Zecchi si è inserito nel contesto di queste conversazioni per far sapere che il Ministerodella Pubblica Istruzione stanzia fondi rilevanti per l'istruzione, come nel caso di Rai-Educational. Purtroppo mancano le idee. È vero che non abbiamo strutture e base sociale adeguata per essere ritenuta utente televisiva di emittenti estere molto valide, tuttavia basterebbe "copiare" per avere qualcosa di meglio di ciò che oggi si ha.

    Il prof. Zecchi ha invertito la frase che esplicitava il tema che avrebbe dovuto trattare. Essa era "La bellezza salverà il mondo". Il professore si è invece chiesto: "Chi salverà la bellezza del mondo?". A partire da questa domanda ha fatto le seguenti riflessioni:

    • La meditazione attraverso le arti è stata fondamentale nella nostra civiltà occidentale, anzi tutti i mondi culturali hanno avuto la loro formazione attraverso l'arte.
    • La pervasività dei saperi scientifici, la grande rivoluzione industriale, hanno cambiato profondamente i valori di eccellenza non economica, ma spirituale, i valori della trasmissione delle qualità. Oggi l'educazione avviene attraverso modelli tecnologici e ciò ha cambiato profondamente i modelli di formazione della persona, la sua costruzione di valori e la sua idea stessa di relazione.

    • Stabilire un incontro consente di uscire da sé e di ritrovare l'altro, non in una comunicazione che è priva di relazione, ma è una comunicazione che mette insieme qualche cosa nel colloquio.

    • Con la televisione c'è passività, quello che riceviamo può essere occasionalmente discusso con chi è vicino a noi che può commentare, ma mai con l'interlocutore; inoltre ci si libera molto facilmente della TV: basta fare un click.

    • Tutti i sistemi di comunicazione ipertestuale funzionano con l'idea di voler trovare forti reti di relazione con altri, ma sempre in una dimensione di isolamento e di forte autismo.

    • Si può recuperare? Ritrovare relazioni complete, formazione su realtà concrete, con rapporti che sono davvero vissuti con tutta quella carica di esperienza con cui si possono comportare e modificare i nostri sentimenti, i nostri modi di pensare, la nostra visione di valore...? Sì, da un punto di vista, e no da un altro. Sì, perché è ancora molto forte il desiderio di riconoscere i valori oggettivi e su questi riconoscere anche i valori della propria tradizione, della propria appartenenza. D'altra parte no, perché dove c'è potere di informazione, procede anche l'educazione e il potere di informazione punta sull'educazione scientifica. Tutto a favore di una precisa funzionalità e praticità del sapere.Tali corsi devono preparare all'inserimento professionale; in genere è assolutamente assente la cultura umanistica e ciò fa perdere la forza della criticità del sapere. Si perde la capacità di elaborare un messaggio che invece per lo più viene accolto passivamente. La cultura dominante utilizza questi "input" per indicare ciò che i giovani hanno bisogno di apprendere:

    come impresa
    come internet
    come inglese

    • Bisogna riuscire a ritrovare nell'esperienza che noi facciamo, attraverso le conoscenze estetiche, quei valori che consentono ad esempio il raffinamento del gusto che è la prima strada per apprendere e apprezzare i linguaggi degli altri e averne rispetto. L'educazione può riuscire attraverso il mondo delle arti, perchè la bellezza attraversa la persona e ne fa emergere i bisogni profondi profondi di bene, di assoluto, di completezza rendendola capace di intrattenere relazioni positive con gli altri.

    • I giovani frequentano con indubbio interesse grandi manifestazioni, occasioni di incontro vero. È necessario coinvolgerli nelle esposizioni d'arte con un buon tipo di informazione, una buona pubblicità, poiché l'arte è linguaggio vero, eccellente, che costruisce una forte identità della comunità che lo esprime e che si è impegnata nella costruzione di valori, un linguaggio che spiega cos'è il mondo con le sue relazioni e le sue vicende.

    • Bisogna ritrovare nell'arte una forza di comunicazione in cui si costruisce veramente un colloquio con chi osserva, chi ascolta, chi legge: ecco le responsabilità di un artista, che avendo funzione sociale rinuncia al linguaggio alto della bellezza, alla capacità di trasmettere senso.

    Per ricostruire questa rete di relazioni virtuose occorre ripensare a tutto il mondo dell'artigianato d'arte, recuperando una tradizione creativa che è stata italiana ed europea. Io credo, ha detto il relatore, che una società tenda al declino tutte le volte in cui la differenza diventa omologazione, perdita di quelle peculiarità che definiscono la qualità di appartenenza di una identità. Quando le culture sono fragili, può nascere la grande paura di fronte al confronto con gli immigrati, proprio perché viene meno la coscienza del proprio fondamento, cade il rapporto con la propria storia e la propria tradizione. La capacità di sintetizzare il vecchio con il nuovo è il segno di una cultura che ha una grande fede nellapropria identità. Noi stiamo usando parole come valore, comunicazione, senso: sono espressioni che portano a una trascendenza, non necessariamente religiosa, ma è qualcosa che va al di là del materiale, del funzionale, del pratico. L'identità stessa è un valore trascendente e questa nostra società materialista desacralizzata, finisce per perdere la sua forza, poiché la ricchezza e il denaro non sono luoghi di strutture di identità. Anche il povero possiede una grande ricchezza interiore se ha la capacità di comprendere il valore di sé.

    Il Prof. don Pierdavide Guenzi, docente di teologia morale, è partito da una riflessione sul dato biblico dicendo che in fondo l'identità naturalmente relazionale è scritta in quel documento che è il secondo capitolo della Genesi. Questa antropologia, guarda all'uomo come individualità irripetibile e insieme come essenziale apertura agli altri. Nel dialogare l'uomo si pone di fronte a qualcuno tra confronto e scontro; l'interculturalità, oggi tanto messa a tema, è convivenza dei possibili diversi che si confrontano, cioè si lasciano chiarire e contestare dagli altri: ciò è anche utile per comprendere meglio la propria identità.
    L'uomo è dotato di una dignità assoluta la cui realtà è nativamente sociale, per cui non può realizzare la propria storia soggettiva se non all'interno di una trama di relazioni che lo raggiungono fin dalle sue primissime fasi della vita.
    La società è espressione dell'umano che si realizza in due direzioni: da un lato il legame persona-società (cioè la persona rinvia la società come elemento essenziale del suo costituirsi), e dall'altro la società ha di mira la persona come suo ultimo fine.

    Quanto ai valori irrinunciabili, don Guenzi si è espresso favorevolmente sul binomio solidarietà e sussidiarietà, principi ispiratori etici che devono coniugarsi strettamente tra loro.

    Il significato autentico del principio di sussidiarietà è quello di sottolineare che ogni costruzione sociale, anche quella ipotizzata in un processo di unificazione europea, si fa a partire dalla persona e per la persona, salvaguardando un tessuto di relazioni che possano consentire a ciascun gruppo di esprimere ricchezza e creatività.
    Ma non può essere dimenticato che il principio di sussidiarietà deve prendere positivamente forma nella ricerca di aggregazioni e programmi ispirati all'altro principio, quello della solidarietà, per costruire un senso di appartenenza collettiva e corresponsabile, dove tutti siano responsabili di tutti, verso quel bene comune che è quello di tutti e di ciascuno. Il rischio è quello della radicalizzazione dei tratti più individualistici e narcisistici dell'uomo contemporaneo e, quindi, di trovarsi di fronte a una popolazione sempre meno capace di darsi una finalità comune e di realizzarla. Il processo di unificazione europea dovrà portare a ripensare ad un ethos pubblico che sarà frutto di un'azione educativa da parte di modelli propositivi concreti ispirati a un incremento della partecipazione politica dei cittadini europei, superando la disaffezione politica attuale. Ciò sarà possibile superando l'interpretazione riduttiva dell'uomo economico e dell'uomo politico e alla disponibilità dei vari soggetti di aprirsi ad una umanità in cui l'originarietà e la gratuità delle relazioni, diventano fondamento dei reciproci diritti e doveri e dello stesso patto sociale. Facendo appello ai due poli della dignità della persona e della comunità degli uomini, l'etica deve tradursi in modelli di convivenza fondati sul rispetto e la libertà dei singoli e sulla promozione di una crescita solidale, mediando così responsabilità e solidarietà.

    Il principio di sussidiarietà, recuperato dal Medioevo, è illustrato in modo efficace dal Prof. Edoardo Bressan che ha sottolineato "l'importanza degli elementi politico-sociali che si formano dal basso, in una modalità caratteristica di organizzazione sociale che fa perno sulla persona, collegata ad altre persone. Il prof. Bressan ha compiuto un'analisi storica di come la struttura dell'Europa è stata informata dai valori cristiani: una pòlis cristiana, ha rilevato il relatore, è esistita da quando si è sfaldato il mondo romano, ed è nata dall'incontro che la civiltà romana ha con il cristianesimo e con le popolazioni nuove che entrano nella scena europea mentre avviene questo incontro.

    Con Carlo Magno e con l'Impero Carolingio c'è l'Europa, e il centro di riferimento di questa civiltà è dato dal rapporto tra il valore della persona e la sua appartenenza alla comunità, con un ruolo del potere politico che è di garanzia, non di determinazione dei valori; il diritto è lo strumento che regola questo rapporto.

    Colpisce quando osserviamo la realtà politica del Medioevo, il senso porfondo di autonomia che la caratterizza: comuni, corporazioni di arti e mestieri, università, ospedali... Le comunità "intermedie", godono di un potere originario, non derivato. Il potere superiore inizia là dove si esaurisce la competenza del ceto inferiore. È una società articolata, una società di corpi che conosce una grande vitalità; non vi è dicotomia tra sviluppo economico e tradizione cristiana. Fino al XVIII secolo la società vive, da una parte, di un comune riferimento etico-religioso, dei valori cristiani riconosciuti da tutti, dall'altra di questo grande pluralismo sociale.
    Questo sistema viene messo profondamente in crisi dalla rottura rivoluzionaria, soprattutto dalla Rivoluzione Francese. Il punto di vista diviene quello di una assoluta uguaglianza civile fondata su un'altrettanto assoluta uguaglianza (teorica) di diritti. I rapporti sociali si fanno autoreferenziali e i valori sono legati alle pure scelte individuali, perciò irrilevanti. L'organizzazione delle comunità viene colpita o soppressa così da far venir meno il sentimento di appartenenza. Il potere si verticalizza, cioè il livello superiore crea quello a livello inferiore. La soprressione delle corporazioni permetterà alla rivoluzione industriale forme di sfruttamento e la fine delle antiche libertà contadine getterà le realtà periferiche in uno stato di sottosviluppo. L'unica fonte di formazione della legge e di legittimazione dell'ordinamento diviene lo Stato: il giudice applica la legge dello Stato e basta. In teoria lo Stato può dire che l'ordine politico si basa solo su sé stesso, sul principio astratto di uguaglianza, ma la realtà è diversa: lo Stato, anche se non vorrebbe, dovrà negoziare con in gruppi sociali, ad esempio con le leghe e i sindacati, con cui dovrà trattare le condizioni di lavoro. Il significato della Rivoluzione si è ridotto al passagio dall'universalimo cristiano all'idea di nazione, con tutto ciò che si porta dietro nell'Ottocento. La prima guerra mondiale, che Papa Benedetto XV definì il "suicidio dell'Europa civile", nasceva dall'impossibilità di regolare la spinta sociale proveniente dal basso con gli egoismi nazionali. Dopo la guerra assistiamo al tentativo di riprendere in mano questo processo e di governarlo: ma questo avviene all'insegna del totalitarismo, cioè dello Stato che ingloba totalmente la società, irreggimentandola.

    L'Europa esce da questa tragedia dopo la seconda guerra mondiale, tornando alla libertà e immaginando un nuovo ordine politico fondato sui diritti della persona e sulla coscienza di un'umanità che è di tutti: per il prof. Bressan la Costituzione Italiana che aggancia i diritti al valore della persona rappresenta un esempio interessante.

     

     

     

     

    È questo un cammino tutto da percorrere, con difficoltà a motivo della corrosione dei valori operata dalla secolarizzazione: perciò è importante la disputa sul preambolo della Carta Costituzionale Europea. Oltre a quella dei valori, l'altra sfida è quella del policentrismo, cioè la ricerca di un sistema che garantisca la persona e i corpi sociali, che rispetti il pluralismo sociale, che riconosca nei livelli inferiori e nella molteplicità dei soggetti sociali qualcosa di originario, recuperando l'eredità di quella che era stata una scoperta dell'Europa medioevale.


    La TAVOLA ROTONDA, a cui hanno partecipato persone che in qualche modo hanno fatto e fanno esperienza sul campo, ha dato occasione di conoscere anche punti di vista da angolature differenti.

    Il Prof. Gerardo Larghi, educatore di professione, fa parte di un'Associazione fondata 25 anni fa a Strasburgo da un sacerdote cattolico, ora defunto, e che si denomina "Regroupement Européen de Recherche et Formation des Enseignants".
    L'Associazione, nata come cattolica, attualmente ha fatto il passaggio di definirsi semplicemente cristiana. Ha l'obiettivo di incontrare futuri insegnanti provenienti un po' da tutta Europa, in quanto il fondatore aveva messo in evidenza l'importanza di "formare i formatori".
    Questa associazione si è posta il problema dell'importanza dell'interculturalità e dell'interreligioso rispetto a classi di studenti multiculturali e multireligiosi. In particolare in Francia, in Inghilterra, in Germania e in Spagna vi sono classi scolastiche dove la realtà etnica e religiosa è molto composita. Per questo motivo l'Associazione ha cercato soluzioni al problema di riuscire a preservare le identità senza perdere di vista la costruzione dell'identità comune europea.
    Oggi l'Associazione è guidata da un membro del Consiglio d'Europa e vengono promossi degli stage - di tipo didattico e di educazione all'interreligioso - di una-due settimane, a Strasburgo o in altri paesi europei per giovani docenti, per insegnare loro a governare il dialogo e anche lo scontro che può scaturirne, lavorando insieme per scoprire modalità e strumenti idonei a indirizzare i giovani studenti verso l'unità Europea.

    Il dott. Gianni Borsa, giornalista, esperto e autore di studi sul processo di integrazione europea, ha ricordato due recenti occasioni in cui i giovani hanno parlato di sé e tra giovani dell'Europa. Un appuntamento recente è stato il simposio dei Vescovi che si è svolto a Roma sul tema "Giovani d'Europa nel cambiamento - laboratorio della fede"; il secondo appuntamento si è svolto a Bruxelles sotto il titolo "Convenzione europea dei giovani", una sessione del quale è stata dedicata tutta ai giovani con protagonisti i ragazzi. In entrambi i casi la comunità giovanile ha lanciato dei messaggi al mondo adulto:

    • il desiderio di vivere da protagonisti nel contesto in cui vivono, a partire dalla famiglia;
    • il rispetto delle diversità, dei diritti individuali, della solidarietà sociale, dei diritti dei disabili, del valore dell'educazione;
    • l'attesa di un'Europa dell'uguaglianza sostanziale, dell'inclusione sociale, della pace, della democrazia

    Di contro, i giovani hanno dichiarato di sentirsi impreparati, deboli, spesso non guidati dai loro educatori per quanto concerne la memoria storica, motivo per cui sentono la difficoltà a capire il passato per interpretare il presente.
    Sul tema dell'identità personale hanno espresso alcuni desideri:

    • costruire la propria personalità, in una prima fase aiutati dal mondo degli adulti in particolare dalla famiglia, per acquisire poi una propria identità forte che li renda capaci di affrontare problematiche in rapporto anche al trascendente, e saper confrontarsi ed incontrare gli altri;
    • seguire una vocazione sociale aperta agli altri e al confronto multiculturale;
    • promuovere valori condivisi e riesaminati in rapporto al mutare della società;
    • aprire gli orizzonti oltre il proprio ambiente non volendo escludere né ridurre la complessità, senza particolari rimpianti del passato ed eccessivi timori per il futuro;
    • vocazione a viaggiare, a parlare le lingue, a trovarsi bene con chi è diverso

    Il giornalista ha detto che dentro questa percezione della realtà giovanile attuale occorre mantenere un confronto aperto con tutti, uno sguardo costante sulle vicende nazionali ed internazionali, la capacità di condividere con gli altri quello che sta avvenendo intorno a noi.

    Si è aperto poi il confronto con il pastore protestante Martin Ibarra e con un esponente della confessione cristiana ortodossa, padre Traian Valdman

    Il primo (Ibarra), ha espresso il parere che il processo istituzionale di unificazione europea possa aver arginato il rischio di guerre promuovendo forme più civili di confronto. Un problema potrebbe comunque sorgere con l'allargamento all'est europeo. Un'altra preoccupazione (della chiesa Battista) è l'attuale fase di discussione sui preliminari della futura Costituzione europea. Il pastore si è domandato quali fondamenti e valori potranno essere posti alla base e se ci sarà un riferimento a Dio e a una cultura formata, tra i tanti altri elementi, anche dal cristianesimo e sulle Sacre Scritture. I rappresentanti dei cristiani protestanti si sono espressi sul valore fondamentale dei principi della sussidiarietà e della solidarietà, originate spesso dall'iniziativa spontanea di singoli o gruppi che si aggregano. Il mondo protestante non intende assolutamente riproporre la cristianitas medievale ormai superata, ma creare un modello nuovo, ecumenico, in base al quale le chiese cristiane hanno cominciato a dialogare e a trovare punti di unità per fare insieme tutto quanto può essere fatto insieme: un'interazione tra le culture e non un sentirsi separati. Già nel medioevo i "frati girovaganti" portavano cultura e coscienza di unità. Oggi uno scambio culturale tra i giovani è promosso dal progetto "Erasmus", che consente loro di spostarsi in paesi diversi, studiare, imparare le lingue, confrontarsi, elaborare progetti culturali a livello europeo.

    Il secondo intervenuto (Valdman), ha presentato alcune considerazioni sul rapporto in cui si situa la chiesa ortodossa nel processo di unificazione europea. Ha manifestato l'impressione che la sua Chiesa ha, di essere lasciata un po' ai margini dell'Europa, forse perché non compresa abbastanza. Infatti - ha detto - la Chiesa ortodossa porta in se stessa un modello comunionale e conciliare che unisce realtà diverse. Ha ribadito l'importanza sia dell'unità sia della conservazione della rispettiva identità e peculiarità delle chiese (quali: architettura, iconografia, innologia, musicologia, spiritualità monastica).
    L'animo europeo dovrebbe essere la sintesi di più componenti, non solo quella greco-romana e umanistica cristiana, ma anche arricchita da altri influssi (per es. anche quello arabo). Il Vangelo, con la sua legge dell'amore, indica la comunione come ideale perfetto da conseguirsi con l'arricchimento reciproco di tutte le comunità.
    Altrimenti si può correre il rischio, nel processo di globalizzazione economica attualmente prevalente, di una imposizione del potere, della lingua, della religione e perfino delle tradizioni culinarie.
    Un aspetto dell'umanesimo cristiano non abbastanza sottolineato da tutte le Chiese è quello derivato dall'evento della Pentecoste quando, con la discesa dello Spirito Santo, il messaggio salvifico si rese comprensibile in tutte le lingue, e si diffuse nel rispetto delle identità e specifiche culture. Padre Valdman ha fatto notare che il forte movimento ecumenico dell'ultimo secolo procede parallelo al movimento europeista. Il consiglio ecumenico delle chiese è stato fondato nel 1948; poi la Conferenza delle chiese europee ha promosso l'incontro delle chiese e dei rispettivi popoli dell'est e dell'ovest, oltre le "cortine di ferro" non del tutto cancellate: la gente ha preso coscienza che "ciascuno è un fratello europeo e un cristiano come se stesso". Le due assemblee ecumeniche europee di Basilea e di Graz hanno costituto momenti importanti per il contributo che le chiese possono dare all'unità europea, soprattutto perché hanno favorito una conoscenza diretta tra le persone: oltre un migliaio di giovani dell'est ha mostrato in questeè occasioni il gusto di confrontarsi con i fratelli dell'ovest e, se il dialogo teologico rimane essenziale, dimostrato che deve essere accompagnato dalla carità, al di là delle frontiere confessionali.
    Le diverse modalità con cui i misteri, come quello dell'Eucaristia, vengono espressi (es. nella chiesa ortodossa il mistero si esprime mediante la chiusura dell'altare con l'iconostasi, mentre nella chiesa cattolica lo stesso mistero si esprime con la processionedel Corpus Domini), vogliono entrambi esprimere l'adorazione per Cristorealmente presentenel pane e nel vino consacrati. Quanto alla purificazione della memoria storica, Padre Valdman ha suggerito che dovrebbe essere perseguita con la dovuta attenzione ai giovani che non comprendono le motivazioni delle divisioni avvenute nel passato, per contribuire a renderli artefici e responsabili di una unità duratura, come voluta da Dio, basata sul valore autentico della fede, della speranza e della carità.

    La rappresentante di "Medici senza frontiere", Emanuela Pasquariello, ha fatto cenno agli scopi e ai campi di intervento dell'associazione di cui fa parte. Ha inoltre sottolineato che, secondo la sua associazione, la salute deve essere diritto di tutti, senza limitazioni, che la solidarietà deve farsi servizio attraverso fatti concreti, che la guerra dovrebbe essere rifiutata da tutti perché crea condizioni tali per cui non possono venire garantiti neppure i minimi diritti umani.

    A conclusione del Convegno, la Presidente dell'Associazione Emmaus, promotrice prevalente di tutta l'organizzazione, ha ringraziato i partecipanti, i relatori, i collaboratori, gli Sponsor, portando il saluto di Mons. Giovanni Balconi, responsabile del Coordinamento dei Centri Culturali della Diocesi lombarda; poi, esprimendosi a titolo personale, ha espresso la propria fiducia in Gesù, Signore della storia, unica "speranza del mondo" che non inganna.

[Sommario]

EMMAUS per la SPIRITUALITÀ (Aderente F.I.E.S. - Federazione Italiana Esercizi Spirituali)

SPIRITUALITÀ

"PARABOLE MEDIATICHE":

Fare cultura nel tempo della comunicazione

Dopo due giorni di profonde, eccellenti relazioni che hanno dato occasione di riflessione ai 1200 operatori nel campo della comunicazioni convenuti a Roma al Convegno organizzato dalla C.E.I. - cantiere del progetto culturale, mi è sorta una riflessione "PARABOLA MEDIATICA" che sento il dovere cristiano di comunicare.
Noi credenti, pur sempre attenti ai segni dei tempi, dovremmo preferire immergerci nel divino, anziché lasciarci coinvolgere troppo nella cronaca e nelle categorie umane dei nostri tempi. Non lasciarci imprigionare e soffocare dalla storia, neanche dalla storia della Chiesa, perché la Storia del Regno di Dio, di giustizia e di amore, è metastoria: noi non vediamo, con i soli occhi della ragione, questo avvento, ma esso viene, ce lo dice la fede.

ALLA RICERCA DI SENSO

Figlio mio,
non affannarti a cercare
il senso della vita
navigando nella rete.
Vai, piuttosto, nelle chiese:
là ti attendono
spazi sereni, ove
risuonano nel silenzio,
parole antiche.
Varcherai soglie
aperte ai venti dello spirito
e, nella penombra,
se poserai lo sguardo
sull'icona di Cristo crocifisso,
scoprirai il senso vero
dell'essere uomini.

Adele
9 novembre 2002

[Sommario]
Emmaus per il Cantiere del Progetto Culturale C.E.I.

PARABOLE MEDIATICHE - Fare cultura nel tempo della comunicazione

Convegno organizzato dalla Conferenza Episcopale Italiana
Commissione Episcopale per la Cultura e le Comunicazioni sociali
Roma, 7-9 novembre 2002

Tenteremo di fare una relazione breve di ciò che ci è sembrato "nuovo" nelle relazioni ascoltate. Cominciamo dall'assise conclusiva - Aula Nervi - Vaticano, terminata con l'incontro del Santo Padre Giovanni Paolo II con gli operatori della comunicazione e della cultura. Precisiamo che AVVENIRE, il quotidiano dei cattolici ha pubblicato integralmente, domenica 10 novembre 2002, il discorso tenuto dal Papa e sintesi pensate sulle altre relazioni del Card. J. Ratzinger, Prof. Giorgio Rumi, Dott. Dino Boffo. Gli oltre 1200 operatori della cultura, presenti all'udienza con il Santo Padre, hanno inteso interrogarsi sull'oggi di Dio consapevoli che Cristo è l'unica parola che salva.

Dal discorso del Santo Padre: "[...] Siamo consapevoli che le rapide trasformazioni tecnologiche stanno determinando, soprattutto nel campo della comunicazione sociale, una nuova condizione per la trasmissione del sapere, per la convivenza tra i popoli, per la formazione degli stili di vita e delle mentalità [...] la cultura si trasmette mediante la comunicazione. Ma quale cultura [...] che non abbia al suo centro la dignità della persona, la capacità di aiutare ad affrontare i grandi interrogativi della vita umana, l'impegno a servire con onestà il bene comune, l'attenzione ai problemi della convivenza nella giustizia e nella pace? [...] Di fronte a questo nuovo areopago, dobbiamo essere sempre più consapevoli che l'evangelizzazione stessa della cultura moderna dipende in gran parte dall'influsso dei media .[...] Potremmo sentirci impreparati [...] non dobbiamo scoraggiarci: ci sostiene una forza incontenibile, che scaturisce dall'incontro con il Signore (come i discepoli di Emmaus) [...]
Gesù di Nazareth [...] ha realizzato la comunicazione più importante per la storia dell'umanità, permettendoci di vedere, attraverso Lui, il volto del Padre Celeste e donandoci lo Spirito di verità che ci insegna ogni cosa [...] Coloro che operano nei media [...] devono avere un'alta consapevolezza delle proprie responsabilità [...] l'uso indiscriminato di questi potentissimi mezzi, se usati male, produce effetti devastanti [...] servono regole chiare [...] a garanzia del rispetto degli utenti [...].".
Dal discorso del Card. J. Ratzinger: "[...] il profeta Amos diceva di sè: -Io ero uno [...] che taglia i sicomori-.
Basilio il Grande, spiegava che il sicomoro è un albero che produce moltissimi frutti. Ma non hanno alcun sapore se non li si incide accuratamente e non si lascia fuoriuscire il loro succo. La vita di chi non crede è insipida: quando si riesce a inciderla con il Logos si trasforma, diviene gustosa. [...] Ma Gesù, il Logos, ha bisogno di "coltivatori di sicomori", che abbiano competenza, conoscenza dei frutti e del loro processo di maturazione, esperienza e pazienza. [...] L'evangelizzazione non è semplice inculturazione [...] il Vangelo è un taglio, che diviene purificazione e maturazione [...] questo taglio non è affare di un momento [...] l'evangelizzazione della cultura secolarizzata [...] deve essere mediata dal servizio e dalla testimonianza dei credenti.".
Dal discorso del Prof. Rumi: "Oggi [...] la fiction appare più vera della realtà [...] tendiamo a dimenticare chi siamo [...] a scrivere la storia oggi sono i comunicatori [...] ma tutti comunicano [...] si crea così una specie di supermarket incontrollabile. [...] Alcuni requisiti sono indispensabili alla creazione di una memoria e di un'identità condivise: la libertà, perché nulla possa sbarrare il cammino a una lettura critica del tempo; la pluralità di voci; un uditorio non passivo che mantenga sempre una vigilanza critica. [...].".
Dal discorso del Dott. Boffo: "[...] i mass-media sono bocche di fuoco che [...] determinano l'aria che respiriamo. La sfida più interessante [...] partecipare dal di dentro all'elaborazione del 'cosciente collettivo', delle 'linee di pensiero' [...] noi tutti [...] vorremmo essere amici di Dio all'altezza [...] avvertiamo nitida una grande responsabilità: fine delle omissioni, inizio delle trasmissioni [...].".

Relazione sintetica delle giornate precedenti
Mons. Claudio Giuliodori, direttore dell'ufficio nazionale delle comunicazioni sociali, ha precisato lo scopo dell'assise: contribuire al rinnovamento culturale del paese, fare cultura alla luce del Vangelo, offrendo il proprio patrimonio di valori mediante la comunicazione. Ha dato spiegazione dell'espressione "parabole mediatiche". Si vuole intendere una dimensione profonda del comunicare nel linguaggio parabolico ampiamente utilizzato da Gesù, oggi attualizzata con i nuovi media. Un linguaggio narrativo e metaforico con il quale è possibile dire l'eterno nella caducità del vissuto quotidiano.

Il Card. Ruini presentando il Convegno ha espresso il parere che la fede abbia una fecondità anche civile. Lo sviluppo del progetto culturale va inteso come via efficace per farsi carico delle sfide che provengono dalla questione antropologica: siamo chiamati a confrontarci con la valenza multiculturale su "chi è l'uomo". Quale visione abbiamo dell'uomo e del suo destino? Un'antropologia integrale, può costituire il punto di partenza per una sana e dialogica interattività e interconnettività mediatica che va sostituendo spesso il rapporto interpersonale, il quale peraltro è sempre la via più eccellente per una efficace testimonianza. L'altra questione è la ricomposizione del senso frammentato della cultura, tenere insieme, cioè, i vari aspetti della vita facendo unità di tutto in Cristo.

Ha diretto i lavori del convegno Mons. Francesco Cacucci, presidente della commissione episcopale per la cultura e le comunicazioni sociali, che ha ritenuto di individuare nel "discernimento" la migliore qualità per fare cultura. La dott.ssa Manna insieme al prof. De Rita ha presentato una ricerca del CENSIS sui giovani dai 18 ai 30 anni, in quanto si mostra evidente in questo nostro tempo l'emergenza della condizione giovanile. Questa ricerca ha rilevato che le giovani generazioni sognano una vita in cui vi siano sentimenti importanti, sono pessimiste e realiste: pensano che la felicità sia un attimo e la vita un viaggio con ostacoli da superare. Ritengono che il tempo sfugga e dunque vada sfruttato. Le loro paure sono la solitudine, il dolore, la morte. Fanno scelte etiche personali e se si affidano alla Religione Cattolica è per avere un veicolo di appartenenza e una dimensione collettiva di senso. Vorrebbero avere ciascuno una identità e pensano di potersela costruire vivendo. Chiedono testimonianze credibili che possano dare loro speranza per il futuro. Le generazioni precedenti non sono state in grado di trasferire valori, perciò questi giovani pur esprimendo una voglia d'anima, vivono nel presente, in modo superficiale, non leggono libri, fanno una fruizione solitaria di telefono e TV, usano il tempo libero per stare con gli amici in modo evasivo e leggero. Il 70% non sa indicare modelli di riferimento culturale. Hanno bisogno di maestri di vita, che non siano banali e che con responsabilità trasmettano loro una dimensione di senso nella storia, introducendo la differenza. I Vescovi possono essere aiutati nella loro missione, ritrovando guide sul territorio che abbiano carismi in grado di far stare nella rete delle singolarità la pluralità delle esperienze. I giovani sono in territori reali e virtuali, lì possiamo star loro vicini.

Quattro relatori per la prima delle tavole rotonde.

Mons. Ravasi ha espresso il parere che se una lingua si corrompe, si corrompe anche una nazione. Infatti riceviamo continuamente messaggi di superficie, con eccesso di parole ma scarsi contenuti, immagini brutte e volgari: abbiamo bisogno di una lunga purificazione per tornare ad usare contenuti forti e riempire il vuoto con i grandi significati dell'esistenza:vita, morte e vita dopo la morte, dolore e mistero, pace e guerra, bene e male, violenza e giustizia. Cristo ha predicato la verità su Dio e sull'uomo. Non dobbiamo perdere la speranza di recuperare l'uomo d'oggi a una dimensione superiore. Ha citato Sofocle: "Grande è l'uomo, sempre. Quest'uomo è pur sempre capace di ribellarsi e infinita è la sua inquietudine."

Il Dott. Leonardo Mondadori ha parlato dell'attesa messianica della gente. Ha detto che ha incontrato diecimila persone di classe media e tutte hanno espresso il bisogno di valori. Occorre fare comunicazione dura e comunicazione vera. Il valore della persona ad esempio, bisogna saperlo spiegare. La religione porta gioia. Occorre lottare contro il nichilismo e farlo con gli stessi mezzi con cui lo fanno gli altri. Ha fatto un esempio: le Parrocchie sono più capillari delle stazioni dei carabinieri. Usiamole! Comunichiamo, altrimenti perderemo un'occasione storica.

Federico di Chio, distributore cinematografico, ha espresso il parere che la fede è dono di Dio e che è sbagliato credere si possa comunicare, la si può solo testimoniare. Come hanno fatto alcuni santi, Don Bosco, Madre Teresa, essi hanno creduto che il Signore è onnipotente e che attraverso il loro poco, Egli avrebbe operato il molto. Un'altra cosa ha detto, che ha sorpreso, perchè pronunciata da un giovane: "L'istanza diabolica è presente nel mondo del simbolico" Perciò gli operatori della comunicazione hanno davanti un terreno duro di missione, che propone un vero e proprio "controvangelo"rispettp a ciò che i media attualmente propongono.

Il filosofo Onorato Grassi (docente universitario) ha espresso il parere che ogni cultura autentitca affonda nell'esperienza, nella percezione che ha l'uomo della realtà. Occorre saper valutare con coscienza critica la realtà: ciò risponde all'esigenza del saper giudicare. I giudizi rendono più vera la vita: occorre saper capire dove la vita è manipolata, lottare contro i pregiudizi, saper giudicare lo scopo di ogni tipo di educazione. Valorizzare le verità che provengono da qualsiasi parte. Per i giovani è importante che sappiamo dare le ragioni della nostra fede per cui ha significato la vita. Un altro aspetto importante per essere operativi: la creatività, giocarci culturalmente, rischiare per arrivare prima, non dopo gli altri, anche correndo il rischio di sbagliare.

Di un'altra tavola rotonda è stato moderatore il Prof.Ornaghi (Rettore dell'Università Cattolica di Milano e Presidente dell'Authority del Volontariato). Egli ha detto che in un sistema mass-mediale sempre più complesso occorre connettere positivamente i valori della comunicazione e quelli dell'antropologia. Poiché si renderà sempre più difficle il rispetto di regole condivise, è necessario che attori sociali, come i politici, stabiliscano al più presto regole che consentano il rispetto dell'utente.

E' intervenuto il Ministro delle comunicazioni on. Gasparri che ha dato notizia di un disegno di Legge sul sistema radiotelevisivo. Ha inoltre preannunciato: il nuovo contratto di servizio della Rai che garantisca una programmazione conforme alla rilevanza culturale e sociale della comunicazione RadioTV; un codice di autoregolamentazione per la tutela dei minori che contiene specifiche sanzioni a carico delle imprese che ne violeranno le norme; l'istituzione della linea di emergenza "114" a cui potranno rivolgersi coloro che vorranno denunciare situazioni di disagio cagionate a minori da immagini o messaggi diffusi dai mezzi di comunicazione.

Anche il prof. Cesare Mirabelli, presidente del Consiglio Nazionale degli Utenti, ha fatto sapere che la Convenzione di Strasburgo sulle trasmissioni televisive "transfrontaliere"ha sancito che le emittenti devono rispettare la dignità della persona, tutelare i diritti fondamentali, ponendo il divieto di diffondere programmi indecenti o pornografici lesivi della tutela dei minori.

Il prof. Enzo Cheli, presidente dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha messo in evidenza la necessità di individuare con precisione la missione del servizio pubblico radiotelevisivo, valorizzandone al massimo l'indipendenza dal sistema economico e politico. C'è bisogno di senso di responsabilità da parte dei comunicatori e di regole condivise dai cittadini consapevoli dei loro diritti, da definirsi al più presto perchè entro il 2003 vanno attuate le direttive comunitarie sulla comunicazione elettronica e nel 2006 è fissato il termine per il passaggio dalla tv analogica a quella digitale.

Mons. Crispian Hollis, membro per quattro anni del Dipartimento per le Trasmissioni Religiose della BBC, ha focalizzato la sua relazione sul tema del linguaggio. Pur affermando con fede che la Parola di Dio è seme che cade nei posti meno probabili dove prende radice e porta frutto e che Gesù è il "conduttore" più grande di tutti perchè è il Verbo incarnato e noi semplicemente "vasi di creta" ai quali sono stati affidati i tesori del Verbo.(2 Cor.4,7), ha espresso il parere che parliamo una lingua da "interni", al punto che coloro che sono esterni alla Chiesa non capiscono nulla di ciò di cui parliamo. Perciò è necessario sviluppare un nuovo linguaggio, espresso anche mediante immagini e simboli potenti, attraenti e stimolanti il più possibile, perchè questo è il mondo in cui viviamo e che abbiamo il compito di evangelizzare. Non dobbiamo comunque dimenticare che la nostra eredità e la nostra cultura cristiane, richiedono la presenza della persona : io e te per Dio, poichè"il Verbo si fece carne".(Gv.1)

Ha dato la sua opinione di giornalista il Dott. Fappat, direttore dell'unico quotidiano cattolico in Francia "La Croix". Egli ha espresso il parere che in genere i giornalisti cristiani passano il tempo a dedicarsi all'annuncio di cattive novelle, anzichè trasmettere i germi della speranza annunciando la "buona novella". Inoltre ha posto l'accento sul tema della libertà: secondo lui la Chiesa di Roma deve auspicare il dibattito e incoraggiarlo, dare ai cristiani spazi di confronto. Lo stesso per i giornalisti cristiani: la libertà in dialettica con la responsabilità e l'umiltà per poter scrivere contro-corrente e poter andare incontro all'esigenza degli uomini del nostro tempo che cercano di dare un senso alla vita.

Il Prof. Gaspare Barbellini Amidei, ex vice-direttore e ora editorialista del Corriere della Sera, ha ricalcato il tema del linguaggio, affermando che dobbiamo essere consapevoli che stiamo parlando e scrivendo, cioè comunicando, con un pubblico che ha imparato l'italiano dalla TV. L'interattività che consente internet, può essere per i giornalisti cattolici un'occasione vincente, ma il lettore deve essere chiamato ad interagire, dobbiamo preoccuparci di far nascere delle domande, anzichè fornire delle risposte non richieste. Cambiare metodo, smettere di volgere lo sguardo al passato perchè "la tomba è vuota e Lui ci aspetta in Galilea".

Un'altra Tavola Rotonda ha fatto il punto sulla situazione dei media e dei Centri culturali cattolici, con specifico riferimento a ciascun ambito di attività. Sono intervenuti, presentando le rispettive esperienze:

don V. Rini, presidente della Fisc (Federazione italiana Stampa Cattolica), il dott. L. Bardelli, presidente del Corallo (Consorzio di Radio e Televisioni locali), il dott. E. Rossi presidente dell'Ucsi (Unione Cattolica Stampa Italiana), l'avv. E. Piccinelli, presidente Copercom (Cooperativa di operatori della comunicazione), padre A. Filippi, presidente Uelci (Unione Editori e Librai Cattolici), on. M.P.Garavaglia, presidente Aiart (Associazione dei Radio-Teleascoltatori), mons. R. Busti, presidente dell'Acec (Associazione cattolica esercenti cinema ), il prof. A Barzanò, direttore del centro Culturale Rezzara di Bergamo. Moderatore il dott. Garavaglia, direttore Ufficio Stampa dell'Università Cattolica. Dalla Tavola Rotonda è emerso lo stretto legame che queste realtà - attraverso molteplici attività culturali ed educative - hanno con il territorio sia sul piano formativo, sia su quello informativo, poiché l'elaborazione delle notizie dà l'occasione di trasmettere anche delle idee: senza manipolare le coscienze e nel rispetto di tutte le culture. Ciò che viene richiesto a tutti gli operatori è: qualità, consapevolezza e sinergia.

Nei media e nei centri culturali cattolici operano decine di operatori professionisti o volontari, in spirito di volontariato culturale che è anche carità culturale. Si è manifestata la tenace consapevolezza che si stia giocando una partita decisiva, una sfida a cui i cristiani che operano nei diversi ambiti della pastorale non devono sottrarsi.

Nelle due serate sono state organizzati due eventi culturali: nella prima, un talk show ritrasmesso in diretta dall'emittente Sat 2000, molto ben riuscito per l'intelligenza, la prontezza nella capacità di relazionarsi, l'arguzia dei partecipanti.

Nella seconda serata vi è stata la possibilità di assistere in anteprima alla proiezione del film "Apocalisse" ultimo e ventunesimo film del ciclo televisivo "La Bibbia", prodotto da Lux Vide in collaborazione con Rai Fiction.

Il Convegno ha dato occasione di scambi e incontri, perché oltre all'ascolto delle relazioni, tutte di notevole livello, vi è stata la possibilità di visitare stands di operatori della comunicazione: editoria, Cinema, TV e media in generale. Inoltre molte personalità, tra i"comunicatori", si sono rese accessibili e disponibili al colloquio interpersonale.

Le relazioni integrali sono in fase di pubblicazione nel sito: http://www.chiesacattolica.it/parabole/relazioni.htm

Ulteriori sintesi delle relazioni si possono trovare , in ordine sparso, su: http://www.agenziasir.it/ cliccando su "parabole mediatiche" e "notizie quotidiane".

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Il CRISTIANESIMO E' UNA RELIGIONE DI PACE

Il Concilio Vaticano II, con i Decreti Conciliari sull'Ecumenismo "Unitatis Redintegratio", "Orientalium Ecclesiarum", "Ad Gentes", e le Dichiarazioni "Nostra aetate" e "Dignitatis humanae", (nel passato, 40 anni fa, eravamo già nel futuro) aveva dato indicazioni ai cattolici sul modo di affrontare le diversità, anche religiose.
Chi non raccoglie, almeno non sperperi ...quello che non conosce!
Nella nostra società attuale, mescolanza di popoli, costumi, credenze, culture, si sta insinuando un vuoto di ideali, di etica, di religiosità autentica. In quel vuoto, il rischio per gli uomini è che finiscano per avere la meglio coloro che hanno ideologie integraliste.
Chi è pronto a morire con straordinario coraggio, ma anche disprezzo della vita degli altri, per difendere i propri ideali di vita, avrà la meglio su gente pigra che tiene alle proprie comodità, alla sopravvivenza delle proprie abitudini senza fare fatica, senza pensare troppo, senza accorgersi di scivolare sempre più in costumi immorali, dove il culto del corpo, il piacere, la promiscuità vengono prima dei valori della famiglia, del rispetto della vita umana e della natura, e si va perdendo il senso artistico del bello. L'intelligenza si atrofizza, fissata sul culto di immagini vacue: andiamo perdendo il gusto di lavorare anche con fatica e di progettare il futuro nella visione superiore che offre la fede. Per noi libertà finisce per equivalere non a rispetto della dignità umana, ma a permissivismo, confusione, babele: ogni cosa vale come l'altra.
È l'affermarsi del pensiero debole, della mollezza, del mettere la testa sotto la sabbia di fronte ai pericoli, del ritirarsi ciascuno nella propria vita privata.
Sapranno i cristiani ancora rimasti, essere appassionati missionari in un contesto come questo?

[Sommario]
VOLONTARIATO


PERCHE' FARE VOLONTARIATO
Suggerimenti per riflessioni che possono essere fatte con pre-adolescenti e adolescenti

NEL PASSATO
Le forme di assistenza sono spesso nate all'interno della società civile come libere imprese o associazioni di uomini desiderosi di dare una risposta ad un bisogno inevaso: un'avventura laica, impregnata di un profondo giudizio di fede.

  • (La mostra dei "luoghi della cura" dell'Associazione Medicina e Persona, al Meeting di Rimini,documenta come il fatto cristiano abbia generato una cultura dell'assistenza ai bisognosi e rappresenta una formidabile documentazione storica del principio di sussidiarietà.)

    ASPETTI DELLA REALTÀ SOCIALE ATTUALE

    · La relazione delle persone, con l'avvento e l'utilizzo delle tecnologie avanzate, ha allentato i contatti intersoggettivi, i soli che possono dare autenticità all'esperienza umana
    · La simpatia, l'amore per gli altri, sono sostituiti spesso dal desiderio di "non lasciarsi coinvolgere", dall'indifferenza, dalla insensibilità
    · La grande città accoglie gruppi umani sradicati dai loro luoghi geografici; privati dalle loro identità culturali su cui poter fondare il senso della propria esistenza
    · Il tipo umano della grande città è sovente teso a cercare e calcolare un utile per ciò che fa o produce (etica utilitaristica)
    · I giovani omologati a questo tipo di non-cultura sono individualisti e refrattari ad ogni sacrificio, ma fragili e insicuri, sovente finiscono nell'emarginazione, spesso nella droga o in forme di aggregazione (bande) degradanti e devianti
    · La reazione giovanile a questa loro insicurezza, si manifesta spesso in ondate di aggressività
    · In genere, si nota la perdita di un forte legame sociale

    POSSIBILI RIMEDI

    · Incidere sulla realtà sociale attraverso la propria capacità di incarnare concretamente, nelle azioni quotidiane, una concezione della vita fondata sul "farsi prossimo"
    · Le parole chiave: solidarietà, azione disinteressata, coraggio di "sporcarsi le mani" in difesa dei più deboli
    · Volontariato come prestazione gratuita, che eroga servizi utili socialmente nel tentativo di dare risposte ad urgenze concrete, sussidiariamente a chi non riesce a darle o le dà in modo insufficiente
    · Il volontariato è manifestazione di relazionalità, di partecipazione e sensibilizzazione dell'opinione pubblica, di costruzione sia di senso per la propria vita che di identità, appagante il bisogno di appartenenza e di autorealizzazione.

  • [Sommario]
    PROMOZIONE UMANA

    I GIOVANI E LE NUOVE OPPORTUNITA'

    Dai convegni di cui abbiamo relazionato su questo numero del notiziario appare che nel momento storico presente vi è una emergenza giovanile.

    La nostra esperienza ci induce invece a un messaggio di speranza. Possiamo con certezza affermare che molti di essi, sanno oggi sfruttare le nuove opportunità date loro dall'uso di internet anche per studiare. Infatti essi hanno aperto un campo di formazione e di informazione immenso che le generazioni precedenti non potevano neanche sognare.

    Se è vero che i giovani leggono di meno, è vero anche che sanno vivere sempre in diretta, scambiando con i coetanei i pareri più disparati facendo uso della casella di posta elettronica, i news group, le mailing list, le chat, gli sms sui cellulari, le pagine web anche personali, i motori di ricerca su internet. Dunque, i giovani che sanno cogliere queste nuove opportunità, partecipano alla vita sociale, scrivono, esprimono pensieri. Ciò significa che è cresciuta in essi la consapevolezza di essere persona, non solo individui, con la capacità di avere un proprio punto di vista.Con internet allargano lo sguardo sul mondo, si creano delle opinioni, si attrezzano per costruire la propria identità. Se è vero che non sanno niente a memoria, hanno però una capacità selettiva, di ricerca criticamente capace di selezionare ciò che a loro serve in quel momento, nel mondo di informazioni che su internet possono trovare su uno specifico argomento.

    Sta nascendo un'altra idea di cultura e gli adulti devono essere attenti a queste trasformazioni, stare accanto ai nostri giovani, essere per essi punti di riferimento e di confronto attendibili. La possibilità di avere in casa una biblioteca così immensa e una piccola tipografia, consente loro non solo degli approfondimenti prima inimmaginabili, ma anche la possibilità di rielaborare ciò di cui vengono a conoscenza anche attraverso un proprio "medium" corredato di articoli, fotografie e quanto utile a manifestare il loro mondo interiore, a dare informazioni e a riceverne, così da essere connessi all'oggi davvero in tempo reale e con buone competenze.

     

    LA DONNA NELLA VITA SOCIALE E NELLA CHIESA

    Il particolare contributo della donna nella famiglia, nella società, nella Chiesa, in quanto dotata di proprie virtu' di persona al femminile, dovrebbe essere quello di creare attorno a sé un ambiente accogliente e formativo: tanto più riesce in questo, se è preparata umanamente, professionalmente e se conserva il rapporto con Dio attraverso una ricca vita interiore. La donna ha qualcosa di caratteristico e che solo lei può dare: ad esempio la tenerezza, l'instancabile attenzione e impegno per gli altri, l'amore per la concretezza e il servizio generoso, la tenacia, la capacità di intuizione, la creatività....Ma i doni di Dio sono utili quando si sa adoperarli. Ciascuna persona è un tassello della società, una parte del corpo della Chiesa, dunque nessuno può dire di sè "Io non servo a nulla, non sono utile a nessuno".

    Ogni donna, fin dalla prima adolescenza, dovrebbe impegnarsi a scoprire la chiamata personale, a cercare il proprio ideale di vita e cominciare a scegliere un campo di azione, senza la pretesa di risultare poi la migliore. Non dissiparsi in invidie e gelosie, nè in dubbi che con i "magari" fanno navigare nella vita senza mai arrivare a un approdo. Non consentire mai alla propria volontà di addormentarsi, impegnarsi anche nelle cose minime, organizzarsi stabilendo un ordine con priorità di valore alle cose da fare, affidarsi alla volontà di Dio, piaccia o non piaccia, nella speranza certa che il Signore è davvero un ottimo Pastore.

    [Sommario]
    COMUNICAZIONI AI NOSTRI ASSOCIATI E SOSTENITORI

     

    PER CAMMINARE VERSO L'UNITA' E LA COMUNIONE FRATERNA

    Ho constatato che si rende quasi impossibile il ritrovarci fisicamente a causa dei numerosi impegni e doveri che ciascuno di noi deve assolvere.
    Per poter mantenere tra gli associati e gli amici Emmaus un contatto almeno spirituale ho preso spunto da un sito internet (http://www.mistici.org) e dall'ispirazione che ne è scaturita: assumo la responsabilità di proporre una MISTICA da vivere comunitariamente via web.

    Queste le modalità:
    - Impegnarci insieme ogni mattina, possibilmente alla stessa ora - intorno alle 7,30 - a recitare un "Padre nostro"
    - Istituire una catena di preghiere a sostegno di intercessioni reciproche perché il Signore ci faccia partecipi della sua misericordia. Le richieste di intercessione saranno pubblicate anonime e potranno riguardare una guarigione del cuore, una guarigione fisica, una guarigione della memoria per offrire perdono, una guarigione spirituale dove la fede non è pienamente accolta.....
    - La meditazione della Parola della domenica
    - La voce degli amici. Raccolta di pensieri spirituali da comunicarci
    sostegno degli altri.

    Tutto questo senza perdere la speranza di riuscire a ritrovarci insieme ogni tanto per una Celebrazione comunitaria e un momento di festa.

    Spero che questa proposta venga accolta.
    Fraternamente. Adele

    [Sommario]
    VI CONSIGLIAMO
    Libri

    Burkhart Schneider - Pio XII - San Paolo Edizioni
    La prima biografia del pontefice. Testimonianze sul suo operato.

    Martin Gelabert Ballester - La nostra risurrezione - San Paolo Edizioni
    Il rapporto tra la risurrezione di Cristo e la risurrezione di tutti e di ciascuno: un avvivinamento efficace a un tema teologico difficile.

    Gian Franco Svideroschi - Un Concilio che continua - Ancora
    Cronaca, bilancio, prospettive del Vaticano II

    Andrea Tornielli - Escrivà fondatore dell'Opus Dei - Piemme
    La prima biografia del fondatore dell'Opus Dei

    Angelo Comastri - La firma di Dio - San Paolo Edizioni
    Dio è entrato nella nostra storia e vi lascia tracce.

    David Maria Turoldo - Amare - San Paolo Edizioni
    Servire sia il nostro regnare.

    Susanna Tamaro - Più fuoco, più vento - Rizzoli
    La messa a fuoco della vita interiore, in forma di diario.

    Tonino Cantelmi e Lisa Giardina Grifo - La mente virtuale - San Paolo Edizioni
    Le ultimissime analisi su internet

    Alister McGrath - Il Dio sconosciuto - San Paolo Edizioni
    Un saggio illuminante per chi è alla ricerca della propria realizzazione spirituale

    Michele Brambilla - Gesù spiegato a mio figlio - Piemme
    Aiuta le mamme e i papà a spiegare Gesù con un linguaggio semplice.

    Baldinger Achour Aline - Le grandi religioni spiegate ai miei figli: Islam, Cristianesimo, Ebraismo, Buddismo (ed.in brossura) - Piemme
    Un libro che racconta in modo semplice le credenze delle quattro grandi religioni dell'umanità

    Francesco Antonioli - La Bibbia dei non credenti - Piemme
    Sportivi, cantanti, giornalisti,registi,attori, manager, politici confessano il loro rapporto con la Sacra Scrittura.



    Siti Internet

    http://www.gloriaonline.it/
    Ci era giunta comunicazione,prima dell'estate, da parte dello staff di Gloria Online che da luglio c.a. il sito non sarebbe stato più attivo a causa di notevoli difficoltà economiche. In questi giorni apprendiamo, però, che il sito continuerà la sua attività. Ne siamo lieti, perché questa bella esperienza professionale, umana e di fede, rappresenta un esempio di come dovrebbe essere gestito un sito cattolico. Tali iniziative, così utili alla nuova evangelizzazione, che non può non tener conto sia del potenziale di Internet nella diffusione del messaggio cristiano sia del nuovo modo di incontrare e dialogare con altre culture, meritano appoggio e incentivo.

    http://www.edizipiemme.it/
    Sito della Edizioni Piemme.

    http://www.edizionisanpaolo.it/
    Sito della Edizioni San Paolo.

    http://www.cittanuova.it/
    Sito del movimento dei Focolari.

    http://www.dehoniane.it/
    Sito della Edizioni Dehoniane Bologna.

    http://www.aibi.it/
    Quotidiano d'informazione per l'infanzia in difficoltà nel mondo

    www.disney.it/100anni
    LA storia di 100 anni di ispirazione disneyana, permeata di avventure e personaggi di fantasia, ancorati a un solido mondo di valori e all'apertura della dimensione trascendente della vita.

    http://www.pregate.it/
    Scrigno di un tesoro alla portata di tutti. Una sezione è dedicata a un gruppo di preghiera, che non può essere definito solo virtuale.

    http://www.diocesi.milano.it/
    Il sito sta strutturandosi sempre meglio. Chi lo visita nelle varie sezioni, trova notevole alimento per lo spirito, l'intelletto, la vita comunitaria.

    http://www.siticattolici.it/
    È un portale di accesso a numerosi siti cattolici riguardo Diocesi, parrocchie, ordini religiosi, associazioni ecclesiali, cultura e informazione.

    http://www.qumran.net/
    È una banca dati di materiale utile per la pastorale oggi.

    http://www.tantumergo.com/
    È un portale cattolico con numerosi canali, servizi e rubriche. È promotore di un servizio di scambio banner.

    http://www.totustuus.org/
    Il portale di cattolici al servizio della B. V. Maria e del Papa. Vengono presentate pagine cattoliche di grande interesse.

    www.abcitaly.com/religione.html
    Ricco di repertori il sito presenta anche un elenco dei principali siti web internazionali.

    www.areacom.it/hp/teologia
    Il sito è un tentativo di fare teologia su internet in maniera sintetica.

    http://www.giovaniemissione.it/
    Sito che incoraggia i giovani a fare l'esperienza della missionarietà.

    http://www.vangelogiovane.it/
    È stato predisposto per l'evangelizzazione giovanile usando tecniche di comunicazione moderne e accattivanti.

    http://www.retepulita.it/
    Ai genitori che desiderano PROTEGGERE I LORO FIGLI under 14, segnaliamo questo sito con il quale collabora Emanuele Florindi, "Hacker", al servizio della Legge che si occupa di scovare pagine web che offendono il pudore e la dignità dei minori.

    http://www.parrocchiavirtuale.com/
    Realtà virtuale interattiva particolarmente adatta ai giovani che possono discutere su argomenti di interesse emergente.

    http://www.emmaus-associazione.org/Filebimbi/sezione_bimbi.htm/
    La nostra sezione bimbi.

    http://www.davide.it/
    Sito che offre una connessione filtrata ad internet per i più piccoli.

    http://www.campeggiriuniti.it/
    Sito, curato dalla Pastorale per il turismo della Diocesi di Milano, che promuove un modo originale di vivere la fede per i giovani oggi: quella del campeggio parrocchiale, che consente loro di sperimentare la gioia della vita comunitaria cristiana.

    http://www.glauco.it/
    Più che un sito è una sorta di portale di accesso ad alcuni tra i siti cattolici più interessanti.

    http://www.alleluja.net/
    Sito liturgico che ha lo scopo di dare occasione di meditare la Parola di Dio e di proporre una riflessione che possa aiutare a vivere ciò che si celebra. L'unico limite è l'assenza del rito ambrosiano.

    http://www.chiesacattolica.it/
    Sito ufficiale della Chiesa Cattolica.

    http://www.lachiesa.it/
    Altro sito di liturgia (ma manca il rito ambrosiano) con una peculiarità: un settore dedicato alla rassegna stampa dei quotidiani e agenzie stampa cattoliche.

    http://www.chiesainrete.org/
    Sito promosso da SICEI (Servizio Informatico C.E.I.) e dall'Ufficio Nazionale CEI per le comunicazioni sociali (UCS); sottolinea la sempre maggiore attenzione che la Chiesa riserva al mondo dei new media.

    http://www.profeta.it/
    È uno dei migliori motori di ricerca cattolici. Offre tra l'altro una piccola sezione di contributi video e audio.

    http://www.santiebeati.it/
    Sito che si occupa esclusivamente della promozione del culto dei Santi. Mediante l'uso di operatori logici, che ordinano i Santi per giorno, per nome o per patronati, si ha accesso a un archivio praticamente sterminato, contenente la vita dettagliata di ogni Santo.

    http://www.rinocammilleri.cjb.net/
    Sito di un giornalista e scrittore cattolico tra i più illuminati.

    http://www.unavocegrida.cjb.net/
    Sito interessante e fuori dal coro. L'intento degli autori è quello di "offrire informazioni e spunti per una riflessione sui pericoli nascosti nella cultura giornalistico-popolare, sulla nuova religiosità, sul mondo dell'occulto, da utilizzare nella Nuova Evangelizzazione, per confutare l'errore".

    http://www.iltimone.org/
    Versione promozionale del mensile cattolico su carta "Il Timone". A disposizione in lettura libera i primi 10 numeri del mensile.

    http://www.focolare.org/
    È il sito istituzionale del Movimento dei Focolari.

    http://www.unicatt.it/
    Sito dell'Università Cattolica del Sacro Cuore.

    http://www.cyberpanc.it/
    Sito di informazione e di collaborazione missionaria. Portale di web-volontariato.

    http://www.agenziasir.it/
    SIR - Servizio Informazione Religiosa della Chiesa Cattolica

    http://www.monasterodibose.it/
    Monastero di Bose. comunità monastica presente nella compagnia degli uomini e al loro servizio

    http://web.tiscali.it/animatamente/
    Sito adatto ad educatori di gruppi giovanili.

    http://www.ilgiovanefrancescano.it/
    un mondo di giovani che hanno compreso il senso della vita e con i quali dialogare

    http://www.seminario.milano.it/
    tutte le notizie dal seminario

    http://www.mistici.org/
    occasioni per esperienze mistiche ed esercizi spirituali on line

    http://www.profeta.it/
    motore di ricerca cattolico

    http://www.areopago.it/
    comunità di formazione socio-politica

    http://www.saledellacomunita.it/
    ogni settimana viene segnalato un film con relativa scheda

    http://www.acec.it/
    sito dell'associazione esercenti cattolici cinema - nel settore DATAFILM sono contenute schede di tutti i film usciti sugli aschermi italiani negli ultimi dieci anni, contenenti la trama, un giudizio morale, l'indicazione per eventuale dibattito.



    Film (in VHS e DVD)

    11 Settembre 2001 (documentario)
    Documentario trasmesso dalla CBS Paramount sugli storici eventi dell'11 settembre: parte dei profitti delle vendite di questo documentario sarà devoluto in beneficenza.

    Il Decalogo di K.Kieslowski
    I dieci film di Kieslowsi ispirati ai Dieci Comandamenti anche in versione DVD.

    Figli di un Dio minore con William Hurt
    Un nuovo insegnante, giunto in un Istituto per audiolesi, si dimostra capace di ottenere dai portatori di handicap notevoli progressi riabilitativi. L'insegnante si innamora di una giovane sordomuta dal carattere non facile, di grande fierezza. La vicenda conduce la coppia a comprendere che non basta l'amore per vivere insieme, ma occorrono anche umiltà e pazienza reciproche.

    Lilo & Stitch - Walt Disney (cartone animato)
    Lilo, ragazzina hawaiana che si sente sola, trova e adotta uno strano animale al quale dà il nome di Stitch. Il cucciolo è frutto di un esperimento genetico programmato per non avere emozioni, ma vicino a Lilo l'animale scopre di essere capace di prendersi cura di qualcuno.

    Orizzonti di gloria di Stanley Kubrik
    Vicende amare di militari durante la prima guerra mondiale.

    L'ultimo treno con Willem Dafoe
    Vicenda del bambino ebreo Romek in Polonia durante la seconda guerra mondiale.


    Corsi e Mostre

    Organizzati dalla Provincia di Milano - Settore cultura
    http://www.provincia.milano.it/cultura/

    6 nov.-15 dic -. Musei di Porta Romana Viale Sabotino, 22 - Milano
    PINOCCHIO -Come nasce un libro illustrato
    Inform.02-77406315

    30 ott.-2 feb.2003 - Spazio Oberdan -Viale V.Veneto, 2 - Milano
    TECHNE 02 - tra arte e tecnologia
    Informazioni: Uficio Stampa Provincia Milano, Settore Cultura - tel. 02 77406358

    21 ott.-25 nov. - Spazio Oberdan - Viale V.Veneto, 2 - Milano
    CONFORMISMI ANTICONFORMISMI -RILETTURA DI UN SECOLO
    Inform. 02-77406329

    7-29 nov. - Spazio Guicciardin i- Via Guicciardini, 6 - Milano
    Mostra: UN ARTIGIANATO IN IMMAGINI di Giuseppe Orsenigo
    Inform. 02-77406315

    23 nov. Palazzo Stelline-C.so Magenta, 61-Milano

    2° CONFERENZA REGIONALE DEL VOLONTARIATO

    Informazioni e-mail: conferenza_volontariato@it.sudler.com


    Comune di Milano - ZONA 4
    10-17 nov. - Palazzina Liberty, Largo Marinai d'Italia e Polo Ferrara, piazza Ferrara - Milano
    FESTA DEL VOLONTARIATO

    [Sommario]
    FESTIVITÀ - AUGURI
    Santo Natale 2002

    Concedici Signore
    di essere segno
    della tua presenza
    tra gli uomini del nostro tempo.


    Gesù ha realizzato la comunicazione più
    importante per la storia dell'umanità
    rivelandoci il volto del Padre.
    (Giovanni PAolo II, 9 novembre 2002, agli operatori della comunicazione sociale)
    [Sommario]
    RINGRAZIAMENTI
    Ringraziamo innanzitutto il Card. Dionigi Tettamanzi dell'attenzione che ci ha riservato. Per il convegno "Il ruolo dei giovani nell'Europa della Speranza" ringraziamo: il Consiglio Zona 4 Comune di Milano, l'ISU dell'Università Statale, il Politecnico di Milano, il Coordinamento Centri Culturali Cattolici della Diocesi Lombarda, i responsabili del Progetto Culturale CEI, l'azienda che ha offerto i break e tutti i volontari che si sono prestati.
    [Sommario]