Cerca nel sito:
Il primato della Legge morale su quella civile. Legislazione e prassi politica in rapporto alla realtà odierna e futura

a - I cristiani e gli uomini di Chiesa, in quanto cittadini, hanno o non hanno diritto, al pari dei " laici" alla libertà di pensiero e di parola e di dissentire da ciò che talvolta stabilisce lo Stato?

b - Se la norma morale non coincide con la legge civile promulgata, è giusta l'obiezione di coscienza?

c - Facendo una carrellata storica, quante Leggi promulgate dai vari governi del mondo, sono poi risultate negative per la sopravvivenza, la convivenza, la pace, lo sviluppo, la giustizia, la difesa dei deboli e tanti altri aspetti che la civiltà di oggi ritiene come inciviltà di ieri?

d - Si dice che "la Legge è uguale per tutti": all'atto pratico ciò si verifica ?

e - I cristiani sanno che la giustizia di Dio si traduce in "misericordia". Perchè la giustizia degli uomini ha invece sovente il sapore del "giustizialismo"? E le pene alternative?

f - Come ottemperare al conseguimento di Leggi che favoriscano la convivenza buona?

"Mai come oggi l'uomo si è sentito dotato di tanta libertà, mai è stato più emancipato e disancorato da punti di riferimento che apparivano scontati...Ne segue che le regole, le tradizioni, le convenzioni di riferimento sono viste sempre di più come qualcosa di negativo o comunque di parziale, di superabile, non come assoluto...Esse valgono nella misura in cui sono utili in un determinato contesto, nella misura in cui sono contrattabili liberamente...Il limite - quello di non violare la libertà altrui - viene disinvoltamente superato in un regime di crescente libertà selvaggia...Abbiamo in mente esempi recenti di queste tendenze: la facilità a giustificare l'aborto, la spinta verso una liberalizzazione della morte autogestita, il superamento dei quadri tradizionali della concezione del matrimonio come unione stabile e feconda tra un uomo e una donna, la possibilità di esperimenti spericolati con l'embrione, ecc." (Card. Carlo Maria Martini - intervento al Terzo Forum del progetto culturale "Mutamenti culturali, fede cristiana, crescita della libertà" Pieve di Cento, 24 Marzo 2000). Lo storico Giorgio Vecchio, intervistato da Gianni Borsa (Luce, 18/4/99), afferma: "Sturzo e De Gasperi, La Pira e Dossetti: tutti uomini dotati di profonda spiritualità. Purtroppo oggi, almeno in Italia, soffriamo di un evidente deficit di formazione alla spiritualità e all’impegno politico. Siamo finiti per cadere in quello che io chiamo un pluralismo politico diseducato. Credo che la strada maestra sia quella di una rinnovata catechesi, di una rinnovata formazione del laicato, affinché esso possa comprendere la pienezza della propria vocazione per animare le realtà terrene. Le nostre parrocchie dovrebbero meditare a lungo sulla storia che abbiamo alle spalle". Qual è il giudizio della Chiesa cattolica ? La Chiesa censura senza mezzi termini la UE:" Le famiglie vengono discriminate con un falso criterio d’equità. Tanto per cominciare, si ignora la struttura stessa della persona, che è uomo e donna : esiste una complementarietà dei sessi che non può essere cancellata da un Parlamento", afferma Elio Sgreccia, direttore dell’istituto di bioetica dell’università Cattolica e aggiunge :" Siamo di fronte a una ferita inferta alla famiglia : quella vera, aperta alla procreazione. E poi, terzo, i figli : il capitale umano che è il grande ignorato in Europa e ha bisogno d’una famiglia vera, stabile". "Lo sconcerto è grande, mi auguro che il Parlamento europeo ci ripensi", sbotta a caldo monsignor Bassano Staffieri, segretario della commissione CEI per la famiglia. I vescovi tedeschi, contestando il progetto di Schröder di equiparare le coppie gay alle altre, hanno ricordato che "la Chiesa respinge inequivocabilmente le relazioni omosessuali (Corriere della Sera 17/3/2000). Che cosa succederà in Italia ? La risoluzione non ha valore vincolante. Spetta agli organi legislativi dei Paesi decidere se emanare una legge che recepisca questi principi. In Italia sono molti i disegni di legge presentati in materia (Corriere della Sera, 17/3/2000). "Dove sono finite le nostre radici comuni ?" si chiede Vincenzo Vitale (Il Giorno, 18/3/2000) e così continua : "Si pensava che l’unione del vecchio Continente dovesse poggiare su almeno tre solidi pilastri : la civiltà greca, il diritto romano, il medioevo cristiano. Nulla di tutto ciò : la prima viene elusa nelle sue ragioni profonde, ... l’ultimo viene archiviato fra i polverosi scaffali degli storici. Ecco allora perché il Parlamento europeo non ha a cuore la genuinità degli alimenti, né le tradizioni alimentari che della cultura dei popoli sono parte integrante ; non ha a cuore l’identità giuridica della persona e la struttura sociale della famiglia : infatti le coppie omosessuali riceveranno lo stesso trattamento di quelle eterosessuali ; non ha a cuore la difficile realtà economica di tanta parte degli europei ; entro due anni tutte le auto circolanti con benzina super saranno sostituite da quelle a benzina verde. Come dire, insomma, che la nuova Europa sorta da Maastricht nel nome di una astratta unità è disposta a chiudere un occhio ed anche due sulla genuinità dei prodotti alimentari, sulla identità giuridica e sessuale delle persone, sugli enormi ed indebiti arricchimenti dei grandi oligopoli automobilistici. Quali altri indirizzi di politica europea il Parlamento sfornerà ? Sarà così lecito attendersi che le coppie omosessuali, una volta riconosciute, possano adottare figli, i quali, a seconda delle preferenze, avranno o due padri o due madri. Purtroppo l’Europa, invece d’essere una salutare conquista di civiltà, rischia di diventare soltanto un amaro destino privo di senso : ma noi europei non l’abbiamo meritato". Il cardinale Ersilio Tonini non lesina aspre critiche alla decisione del parlamento europeo sulle unioni di fatto, anche omosessuali : "Il pronunciamento di Strasburgo dimostra che in certe sedi istituzionali il tema della sessualità è dominato da una visuale libertaria e individualistica che non corrisponde né alla reale coscienza popolare, né ai fondamentali valori etici contenuti nelle carte costituzionali." E continua l’intervista dicendo che non si tratta solo di morale cattolica ; "Il concetto di matrimonio come unione fra uomo e donna finalizzata alla procreazione è presente fin dal diritto romano." "Il vero problema non è tanto la risoluzione di Strasburgo, ma il diffondersi di questa cultura (che incoraggia l’omosessualità)". "So bene la sofferenza della condizione dei gay e credetemi se dico che io soffro con loro. Ma la compassione non può confondersi con l’adesione o addirittura con l’incoraggiamento". "Molto spesso si è gay perché si è stati indotti a diventarlo per suggestione o violenza di adulti, di modi, di culture". All’osservazione che quasi tutti i Paesi europei hanno aperto le porte alle unioni di fatto, comprese quelle omosessuali, il cardinale Tonini così replica : "Sono i frutti dell’individualismo a sfondo edonistico. Ma poi accade che queste decisioni politiche siano fortemente contestate dal basso." La Chiesa cattolica continua a mantenere posizioni retrograde? "Le rispondo con una frase di Pasolini, che non era un sacrestano : la Chiesa è inattuale oggi per essere attuale domani". (Giancarlo Liuti, Il Giorno 18/3/2000).


Libertà personale e sociale in campo etico

StampaHome