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Valutazione del rischio che le nazioni che detengono maggior potere (economico, bellico, scientifico, tecnologico, ecc.) vogliano ridurre le popolazioni del mondo a un minimo comune denominatore

a - Quali iniziative dobbiamo intraprendere affinchè le maggiori risorse economiche, tecnologiche, scientifiche di poche nazioni (e i vantaggi che ne derivano) possano essere ridistribuite anche a vantaggio delle nazioni più povere, evitando troppi squilibri pericolosi per la pace nel mondo?

b - Quando alcuni popoli e nazioni si uniscono, cercano di trovare un codice etico comune. Come fare perchè questo codice minimo comune di partenza, possa essere migliorato?

c - Si avverte un grande divario, non solo economico, tra alcuni popoli e nazioni. Cosa possono fare i popoli avvantaggiati nel progresso, per aiutare gli altri popoli a progredire senza imposizioni o ricatti?

Chi ha da difendere grandi poteri economici, potrebbe congegnare l'idea di assoldare studiosi, insegnanti, intellettuali, scrittori, comunicatori, con l'obiettivo di rafforzare la frammentazione, istigando gli uni contro gli altri per evitare alleanze e portare all'odio e alla lotta coloro che, convivendo su uno stesso territorio, hanno differenze etniche, religiose, sociali, politiche. Queste strategie potrebbero diventare capaci di gestire intere popolazioni, ridurle di numero con conflitti armati interni e con il vantaggio di non apparire quali dittatori.


Libertà personale e sociale in campo etico

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